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Pochi prigioni e poco sangue da ambe le parti, considerati i varii e forti attacchi fra i duellanti. Fu questo il più grave della giornata. Il Fortebracci potea dire d’avere sbramato d’assai quell’empia sua sete, e si era riparato nel campo de’ fuorusciti. Col

Del resto, si frammischiarono a tutti i fatti della penisola, guerreggiarono, predarono, si moltiplicarono, si sciolsero, si riunirono, e si accrebbero di quelle che Francia veniva cacciando, le funeste campagnie italiane sotto duca Guarnieri il tedesco «nemico di Dio», fra Moriale un provenzale, il conte Lando, Anichino Bongarten, Alberto Sterz tedeschi, Giovanni Hawkwood inglese, ed altri minori.

Ella aveva passato la notte fra un corteo di sogni lubrici e maravigliosi che s'innestavano l'un nell'altro, e non finivano.... Le erano sembrati la carezza d'una mano sagace, uno sfiorar di labbra ardite, un principio di tutte le volutt

E da tutti questi studi, e dalle tradizioni raccolte d'ogni dove, e da' viaggi di Marco Polo, e da' lavori cosmografici di fra Mauro, e dalla considerazione della rotonditá della terra, e fin da alcuni testi biblici, acquistò la persuasione, la certezza: doversi, navigando ad occidente, capitar prima a un'isola Antilla rammentata da Aristotele, e poi all'Asia, al Cataio di Marco Polo.

15 Trassene un libro, e mostrò grande effetto; che legger non finì la prima faccia, ch'uscir fa un spirto in forma di valletto, e gli commanda quanto vuol ch'el faccia. Quel se ne va, da la scrittura astretto, dove i dui cavallieri a faccia a faccia eran nel bosco, e non stavano al rezzo; fra' quali entrò con grande audacia in mezzo.

Mentre questa squadra s'avanzava all'accennata punta diradossi la nebbia e, sollevandosi, lasciò scorgere il promontorio e gli altri monti che fiancheggiano il lago biancheggianti di neve; le acque apparvero d'un colore più bruno-cilestrino a causa di quella candidezza delle montagne fra cui stavano rinchiuse.

Fra gli archi del fienile, in mezzo alla fornace era apparsa la figura mostruosa di Gian-Paolo. Allora fu visto uno spettacolo prodigioso.

Invece cominciarono l'un l'altro a guardarsi in viso; poi si alzarono senza dir motto, e si allontanarono tutti quatti quatti, salutandolo appena con un lieve cenno del capo. Domattina lo manderò a sfidare e domani sera gli taglierò il muso borbottava Ghegola fra i denti, ritornandosene tutto solo a casa sua.

No, no, parta, parta finchè sono padrona di me. Parta, non mi guardi in quel modo.... Mi fa male. No, è inutile, oggi, così subito, non voglio dirla quella parola. No. Sia buono. Non mi guardi così! Ma il diplomatico si ostinava a fare il cattivo, e mentre sbarrava ancora di più gli occhi, fissandola, pareva volesse magnetizzarla, con una mano era penetrato adagio, adagio fra la spalliera del sof

Sino da quando io ero alle prime scuole, fra i doveri morali e civili, che imparavo a sillabare, come tipo di un dovere sublime, mi giganteggiava innanzi la figura nera di un soldato, di cui mi pareva rammentarne l'uniforme, coi nastri alle bottoniere, la grande tracolla e la miccia bituminosa e fumante. Pietro Micca era giù nel sotterraneo, fra i barili di polvere: suonavano i picconi dei nemici sempre più vicino: crepitava la fiamma della miccia nel buio. Si udì uno di quei sospiri che fremono come l'aria del liberissimo mare, quando sembra sdegnoso di confini: la piccola fiamma sicurissima avvampò. Poi successe il caos che tuona, l'inferno che strugge, sbattendo le ruine al cielo, la tremenda ridda delle mille viscere squarciate e palpitanti, i rivi di sangue sulla terra abbrustolata e fessa, i cervelli oscenamente incollati e le ossa scheggiate. Torino è salva! i francesi distrutti! la rocca è saltata! Io leggevo e rileggevo quel racconto, e con me i piccolini sillabanti finivano a guardare il vecchio maestruccio che piangeva. Eravamo nel 1859: a chi è di gi