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Volt'era in su la favola d'Isopo lo mio pensier per la presente rissa, dov'el parlo` de la rana e del topo; che' piu` non si pareggia 'mo' e 'issa' che l'un con l'altro fa, se ben s'accoppia principio e fine con la mente fissa. E come l'un pensier de l'altro scoppia, cosi` nacque di quello un altro poi, che la prima paura mi fe' doppia.

Il non dormire la notte accrebbe questo stato di vane apprensioni. Ezio poteva essere stato ucciso, ma Ezio era pur sempre vivo nel suo cuore. Il non poter parlare di lui colla gente non impediva che essa non ne parlasse con stessa; a poco a poco divenne questo il suo pensiero dominante, come una luce fissa accesa nel mezzo d'una grande oscurit

Nel piccolo cervello della duchessa l'amore del principe per la bella veneziana era diventato un'idea fissa, dolorosa e martellante. Prima di coricarsi infatti, non volendo scriver lettere, tracciò sopra un biglietto di visita poche righe d'invito e chiuso il biglietto in una busta andò da a portarlo sulla tavola dove mettevano le lettere.

Peggio ancora, si ride! È il Kloss che ci ha rovinati! Sursum corda, caro ingegnere! Dal boemo non abbiamo più niente da temere: preso! Il Fontanella guardò stupito Cantasirena: Preso..... come il Casalbara! borbottò con una alzata di spalle. Era l'idea fissa dell'ingegnere.

2 Qual ragion fia che 'l buon Ruggier raffrene, che non voglia ora pigliar diletto d'Angelica gentil che nuda tiene nel solitario e commodo boschetto? Di Bradamante più non gli soviene, che tanto aver solea fissa nel petto: e se gli ne sovien pur come prima, pazzo è se questa ancor non prezza e stima;

"Il paesaggio immenso, triste, silenzioso, coi confini perduti nell'orizzonte reso grigio dalla infinita lontananza, la visione delle montagne lontane, livide su lo sfondo dei continui vapori autunnali, contribuivano a rendere più intenso il raccoglimento triste di Pietro, e in quel raccoglimento la passione lo assottigliava come una idea fissa.

Enrico non aveva pensato ancora di essere geloso. Un'idea fissa lo consolava dei rifiuti costanti di quella donna, ch'egli amava ormai alla follia; un'idea che l'amor proprio gli faceva sembrare eminentemente logica e chiara. Se Nan

Questo, come si vide davanti quella splendida figura, abbagliato, troncò il discorso che stava facendo ad un suo vicino, e guardò la duchessa che, con un fare a lei particolarissimo, e lasciando passar qualche istante prima di pronunciare una parola, lo guardava fissa.

Tornato al villaggio, la sua determinazione era fissa: voleva salutar Damiano, donargli tutto l'aver suo, poi andar lontano lontano, ad aspettar che Dio lo chiamasse presso sua madre.

Cosa facevano?... Certo doveva essere tutto raccontato, tutto descritto in quel "libro segreto" Le notti di Giuliana. Ci pensò tutto il giorno a scuola, a casa, con una smania che si faceva sempre più bramosa, più fissa, che gli era montata al cervello, che lo riscaldava, lo esaltava come i fumi del vino.