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Nulla di ciò che è regola fissa, consuetudine disciplinare, poteva imprigionar lo strano fanciullo. Per conseguenza egli non amò le scuole, e le scuole non lo amarono. La sua vivacit

Era sempre l'idea fissa di sua moglie, il suo maligno proposito di dividerlo da quel ragazzo. Giacomino rispose, con tono risoluto, questa volta Giacomino partir

Giana si siede, curvandosi innanzi, poggiando il mento sul dorso della mano, il gomito sul ginocchio; e rimane fissa, col suo pensiero attivo dietro la sua fronte impenetrabile. Mortella. No, Bandino. Non mi parlare come a una bimba capricciosa. E tu stesso parla come un uomo. Lascia per un poco la tua grazia. Non si tratta di farmi sorridere; e, veramente, i sotterfugi sono da ragazzi.

Baccelardo fa un balzo come percosso d'improvvisa contumelia e fissa il papa di sguardo superbo e collerico. Poi dopo un minuto di silenzio: , ser papa « animosamente risponde » io posso bene portarvene la nuova, dopo aver combattuto come guerriero, ferito Guiscardo, e ceduto al numero.

Basta saper cercare, basta saper aprire gli occhi e leggere un pochino nei cuori.... Dicendo così, la signora Chiara, fissa sempre nel pensiero che ormai non la abbandonava più, piantò i suoi sguardi nella faccia del professore; poi cercò gli occhi di Loreta.

Sciaguratamente, in questa nostra vita contemporanea, la morale amorosa ha create tali e tante leggi in contrasto flagrante fra di loro, che il raccappezzarne una assoluta e fissa nel caso di Sappia sarebbe opera superiore ad ogni filosofico criterio.

Volt'era in su la favola d'Isopo lo mio pensier per la presente rissa, dov'el parlo` de la rana e del topo; che' piu` non si pareggia 'mo' e 'issa' che l'un con l'altro fa, se ben s'accoppia principio e fine con la mente fissa. E come l'un pensier de l'altro scoppia, cosi` nacque di quello un altro poi, che la prima paura mi fe' doppia.

Beatrice tutta ne l’etterne rote fissa con li occhi stava; e io in lei le luci fissi, di l

Poi, come spinto da un impulso improvviso, le afferra la testa, tra le mani, la fissa ancor di più, negli occhi, e, con un po' di commozione nella voce. Che c'è qui dentro? Ti giudico giustamente, o m'inganno? Come mi giudichi? Lasciandola e scostandosi un poco. Non posso dirtelo adesso. Con disinvoltura un poco forzata. Ora scappo, è tardi, e ho tante cose da fare. A domani. A domani.

Ecco il perchè su la fronte del degno dottore si distendeva una nube di malinconia tutte le volte che un incidente lo conduceva a pensare a ciò che era da farsi e che fatto non s'era. Nel cuore e nella coscienza gli restò fissa una spina, un rimorso che s'inacerbiva di frequente e a cui dava il nome di un dolore retrospettivo.