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Il Morone si fermò di botto in faccia al Corvino, pensò un momento, poi disse: E che cosa basterebbe l'animo di fare a questo fratel vostro? Quel che può fare un uomo che è sostentato dall'ira, e che non bada a rovinar per salvare altrui. La buona volont

Tutta la state tenne fermo in Girona il visconte. Re Filippo moveagli assalto ogni ; percotea le mura coi gatti, la citt

Giunto che fu a breve distanza dal porto, le sue ruote rallentarono il moto, uscì in lungo soffio lo sprigionato vapore, calò l'áncora che gli stava sospesa in poppa, e si fermò. Allora come i cannotti degli Esquimali che tenutisi lontani dalla balena sinchè questa sbuffa e si dibatte trafitta dagli arpioni, appena il suo smisurato corpo galeggia esangue sul mare, l'accerchiano numerosi e vi si posano sicuri, così tutte le barchette si accostarono rapide al battello a vapore, cercando a gara d'avvicinarsi alle scale che gli scendono dai lati. L'una navicella l'altra spingeva, od affrettava col grido, si urtavano, si respingevano, era un clamore, un domandarsi, uno sporgere per tutto di involti, di valigie, di bauli, di casse. Il Capitano di quella nave ed il pilota, posti alle sommit

Sta bene: ritirati. Dimmi solo se sei fermo nel tuo proposito di rifiuto. Fermo. Ed è l'ultimo tuo pensiero? L'ultimo: ed esci.

Non ci son che le mamme per saper certe cose.... Io annuncerò immediatamente la felice novella a Lidia.... Stava per avvicinarsi al campanello elettrico, quando il signor Folengo, levatosi dal divano, la fermò con un cenno. Tu vuoi? disse. Così, sùbito, senza prender tempo?... Ma certo, ma certo! ripetè donna Teresa non vedi com'è pallido questo povero giovane?

Tu hai toccato il tasto; soggiunsi. Ma che vuoi, Laurenti? questi signori uomini sono tutti d'una pasta, o, per dir meglio, d'una mota. Le donne per fermo hanno ad essere migliori di noi; e non gi

Marone si fermò, battè in terra la ghiera della sua mazza e rispose borbottando: La carit

Venuta l'ora in cui, finiti gli esercizi del campo, ritto sul cavallo, si fermò ad osservare ad uno ad uno i fantaccini ed i cavalieri che gli sfilavano innanzi: Se il re di Francia, diceva parlando al nipote del cardinale di Sion che stava sempre seco, sapesse ch'io sto esercitando codesto pugno di soldati, davvero che riderebbe; pure io vivo sicuro che non rider

A questo punto, sebbene molti fili ancora sparsi parrebbero domandare altro cammino, pure abbiam fermo di prender commiato dal nostro lettore; che i capi di quelli non si potrebbero annodare altrimenti, che uscendo fuori del circolo assegnato dai destini all'opera del nostro protagonista.

Galeotto era ben lungi dal sospettare che nuova specie di fantasie girasse per lo capo al suo antico donzello. Ad altro aveva egli la mente: ai vassalli chiamati in armi da tutte le borgate; a due compagnie di balestieri che avea tolte in condotta; alle lancie che gli mancavano ancora; al suo tesoro, che di molto si sarebbe scemato, e senza speranza di ricattarsene, anco vincendo la prova. Imperocchè, quella era una guerra di difesa contro un potente nimico lontano, e, per arricchire delle sue spoglie, sarebbe bisognato stravincere. Ora, di stravincere, il marchese Galeotto non nutriva speranza per fermo. Bene lo assicurava Barnaba Adorno, con gli altri fuorusciti di Genova, ospiti suoi, che, tornata la fazione loro alla somma delle cose, largamente sarebbe stato compensato di ogni suo danno; ma quella fortuna era di l