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Eppure Sully Prudhomme non è fermo in questa conclusione. Se egli credesse di avere così composto il dissidio fra la ragione e la fede, non lo riprenderebbe nella Giustizia.

Sconvolto, straziato dal dolore, dall'amore, dalla collera, aveva impeti di passione e di gelosia terribili;... eppure sperava, sperava sempre.

Entrava nel portone dei palazzi più aristocratici e, con fisonomia sorridente, affabile, chiedeva al portinaio: Sta qua di casa il signor Geremia? Nossignore. Eppure!... non è questo il numero 43? Sissignore. Ma allora il signor Geremia sta proprio qua, al secondo piano! Le dico di no: al secondo piano, c'è il conte di Santafiora. Ma che conte di Santaflora! Vi dico che è Geremia.

Eppure voi m'insegnereste, illustrissimo, che in questi maneggi non conviene mai lasciarsi trasportare dall'impazienza, ma temporeggiare bensì, e lavorare di queto. Leone si comporter

Eppure, chi potesse penetrare nell’animo di questa beata, quale tempesta di affetti e di aspirazioni non vi scoprirebbe! E che crucciamento e dolore e dispetto in quello delle giovini compagne! Astrazione facendo dalle professe per vero, profondo sentimento religioso, le quali potevano dirsi soddisfatte, anche felici del loro stato, quante di queste non eran tormentate dal pensiero di aver troppo facilmente abbandonata la societ

Il conte di San Giorgio non si saziava dal contemplarla; per lui quella donna non era straniera; le parlava la prima volta, eppure gli sembrava conoscerla da lungo tempo. Ella personificava per lui la sua famiglia lontana.... «No, pensava, io non m'inganno.... ma sapr

Cercava, quale sarebbe il più bel posto per farvisi scavare il sepolcro. «Bei pensieri! disse il padre Anacleto: pensieri che sono nella gioventù, come i tarli in legno prezioso! «Eppure ci si prova una dolcezza, una soave dolcezza...!

Qual altro uomo avrebbe al pari di lui compatita Gabriella di non aver tentato sfuggire al suo rapitore?... di averlo amato?.... Eppure.... che poteva ella fare?... Quando mai la rivedrò?... Basta, seguirò il consiglio di Marco, checchè me ne costi.... Non andrò a Rimini.» E si assise.

"Amare i gatti, io!" sclamò con voce acuta e rabbiosa. "Amerebbe lei i gatti, se fosse me?" "Forse no," rispose Alice con voce carezzevole, "ma non si adiri, sa! Eppure io vorrei farle vedere Dina, la gatta nostra; se la vedesse ne sarebbe innamorato pazzo.

Che non venga?... eppure la lettera diceva oggi... , duca, al vostro Alberto l'Universit