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Era questo un superbo corsiero, Abù-Ròf puro sangue, piuttosto piccolo, dalla fronte larga e un po' schiacciata, l'occhio vivo e intelligente, le nari molto aperte, orecchie piccole, corte, sottili, le ossa zigomatiche molto sporgenti, muso elegante, gambe secche e vigorose, petto sviluppatissimo e ventre assai ristretto che annunciava quella grande sobriet

Le sue figlie! esclamò il giovane arretrando ma io mi ero quasi innamorato della madre.... Ah! è pur bella, è pur seducente questa Alba-di-maggio! Il fruscìo di una veste di seta attrasse nuovamente i nostri sguardi verso la porta, e una giovinetta leggiadrissima si fece innanzi salutandoci tutti quanti con spigliatezza elegante. Ecco la mia figlia più adulta, sclamò Alba-di-maggio.

L'essere con una fanciulla, gentile ed elegante, in una chiesetta di montagna, il toccarle il piedino per darle la staffa, il ricever sorrisi e la frase: Oh credevo che lei fosse serio serio! l'offrirle fiori, confetti, erbe: il mangiare con lei coquettement sullo stesso vassoino un dolce, vedere un volto fresco, lieto, aperto, udir una voce giovane, capisci, Lidia, che sono cose che per me le dico tentazioni?

Uno solo, l'ultimo dei Trebeschi, Giacomino, alto, sottile, elegante, era un bel ragazzo, col naso diritto e il mento aristocratico: tutti dicevano, per spiegarci tale anomalia, che Giacomino assomigliava alla mamma.

Era davvero elegante, ben fatta; vestita bene; era giovine, allegra, cordialissima, entrava subito in confidenza. Era una di quelle signore, colle quali gli uomini stanno volentieri in compagnia, perchè sanno discorrere, tolgono di mezzo la soggezione senza mai perdere la loro dignit

Egli formò il bel progetto di questa educazione, di questa rigenerazione, col coraggio entusiasta di chi crede dover compiere una missione. L'ozio elegante della sua vita era finito, egli aveva trovato come riempire di azione la sua giornata e di sogni la sua nottata.

(avanzandosi) Sono a lei, collega. (È un uomo sulla cinquantina. Alto. Magro. Adusto. Elegante. Disinvolto. Barbetta a punta, brizzolata. Naso lungo, arcuato. Sopracciglia convergenti. Sguardo fosforescente, penetrante. Ha un po' un'aria da Mefistofele bonario. Il suo sorriso è buono. Parla con aristocratica affabilit

Giorgio, un altro amico ed io passavamo la sera con lei. La via Manzoni brulicava di folla elegante. «Usciamo sul terrazzo a vedere le signore che tornano dal Corso» disse Fulvia. Ed uscì. Io me le posi a destra, l'altro signore a sinistra. Il resto del terrazzo era ingombro di fiori. Giorgio rimase dietro a lei.

Violetta era bella e più elegante in quella sera, ma si potrebbe giurare, che appena giunta in teatro, non avesse il solito suo umore giocondo (nervosismo). La maggior parte delle donne, quando si tratta di balli, di soirees, diventa nervosa o per incidenti nel vestito, o per qualsiasi altra contrariet

Io so che Luigi mi amava prima del matrimonio e spasimava per ottenere l'amor mio; ora non m'ama più, poichè è sicuro di essere amato. Tu non sei indulgente con lui, Giovannina. L'amore è fatto di indulgenza. No, è fatto di giustizia. Sono io meno bella, forse? Sono io meno elegante, meno graziosa, meno amabile? No: è lui che è mutato. Dal maggio io ho notato una decrescenza nel suo affetto.