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Al famoso ed eccelso fra i principi della nazione cristiana, eletto fra i potenti e grandi signori che vivono nella legge del Messia, dominatore di paesi e di provincie, administratore della giustizia, ornato di virtù valor e prudenza, il potentissimo Doge di Venezia, a cui il Signor Iddio aumenti lo stato e la potenza.

Alcuni giorni dopo il senato fu convocato solennemente per l'elezione del doge, e l'ammiraglio Candiano fu quegli appunto che ebbe la maggiorit

Figurano in essa, tra le opere più conosciute, il Breve esame da sotto-bombardiere, capo e scolaro, redatto sotto forma di dialogo, l'Esercizio dell'artiglieria veneta e maneggio del fucil, oltre all'opera classica del maggiore Domenico Gasperoni, ricordata più sopra e dedicata al doge Paolo Renier.

Alla impensata morte del Doge Donato fra molti concorrenti, tutti ricolmi delle principali onorificenze della Repubblica, fu proclamato Doge Marc'Antonio Memmo, cittadino di assai avanzata et

Ma giá si sa: l'assurditá delle rivalitá marittime è l'ultima ad intendersi, anche in tempi piú progrediti che non eran quelli. Venezia fu turbata poi da una congiura, piú o meno accertata, del suo doge stesso Marin Faliero. Ne fu accusato, condannato, ucciso segretamente ; materia di future tragedie.

Passati il doge e i senatori da Parigi a Versaglia, furono sul principio introdotti nell'appartamento degli ambasciatori; quindi, vestiti delle toghe che solevano portare nelle occasioni solenni, salirono, con cento cavalieri del loro seguito, per la gran sala, ove facevano spalliera i cento svizzeri della guardia del corpo, armati d'alabarde.

Fermi in questo, non volendo darsi a conoscere a nessuno prima di incontrarsi in lui, dovettero durare qualche fatica per ritrovarlo. Cominciarono perciò a frequentare i luoghi pubblici, i ridotti, le sale, i banchetti che di notte si davano sulla piazza di S. Marco, sulla riva degli Schiavoni, alla Giudecca, al Canalazzo; poterono anche introdursi nelle sale del doge, che in quel tempo era Leonardo Loredano, e col

«Non ha penato niente, che non c'è nessuno di voi che possa vantarsi amar meglio di me il vantaggio e la gloria di Candiano, ma...» «Cosa avresti a dire?» «Che fra qualche ora quando in lui saluteremo il doge avrem perduto l'ammiraglio, e ciò, per san Marco e sant'Elmo, mi pesa forte e mi d

«Ma tu che hai, Bertuccio, stamattina che te ne stai li colla testa china e tutto d'un pezzo, come se l'allegria comune non ti toccasse per niente?» «Io?» «, tu.» «Viva il nuovo doge! Ecco, l'ho detto ancor io; siete contenti ora?» «Per fare quella brutta smorfia tanto n'avevi a non parlare, e pare che la parola abbia penato ad uscire intera dalla tua bocca

Determinare con certezza quando incominciasse lo stampo di questi nummi dalmato-albanesi, che non recano data nome di doge, non è invero agevole; ma d'altra parte si hanno indubbii criterii per fissarne approssimativamente la et