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Sapeva che molti preti, messi nelle identiche circostanze, se la cavavano con la massima disinvoltura. C'era una vittima di più nel mondo: una donna gettata nell'infamia, o nella miseria, o nella disperazione; ma il prete si salvava. Dio perdona. Quale spirito maligno gli suggeriva che il perdono divino non basta a riparare il male reale fatto ad un nostro simile?

CRICCA. Avrá ben bevuto l'astrologo, poiché è di vino. GRAMIGNA. «Divino», cioè che sa delle stelle, delli cieli e di cose celestiali, e perché indovina. PANDOLFO. Si potria parlare col vostro indovino?

2. Luogo destinato al culto divino, che dicesi luogo sacro. Per luogo sacro s'intende quel luogo che per autorit

Evidentemente doveva essere il solo. Egli solo, comprendendo i tempi e il quarto d'ora, italiano contro italiani, divinò con sùbita ispirazione tutti i risultati della rifiutata battaglia e della consentita libert

E Giustiniano imperatore si gloria piú di aver ridotto in ordine, quale fu un tempo, la legge che di qualsivoglia altra cosa da lui fatta, affermando che non saria bastato saper umano senza il particular favore divino.

Appariva investita d’un diritto divino: portava sul petto la croce di guerra della miseria. In fondo, a somiglianza della massima parte de’ suoi patrocinati, anch’essa era una fuoruscita. Aveva il loro sangue nelle sue vene.

L'officio divino ti rapresenta la tua coscienzia, ché tu el lassavi, e non ti curavi perché cadessi nella colpa del peccato mortale; e, se tu el dicevi con la bocca, el cuore tuo era di longa da me.

Allora quel Divino Folle usciva dalle vigne di Galilea, saliva contro la terra di Roma, contro il giogo di Roma, ed entrava, bianco di rusticit

Ed il fanal fu stelo di giglio in un albór quasi divino. Monos e Una. Ti strappasti tu l’anima, per farne corda che vibri al tocco dell’archetto?... Da qual paese ignoto e maledetto fin qui portasti le tue gambe scarne?... Curvo, e quasi incorporëo nel tinto frac slabbrato alle falde, coi capegli lungo-spioventi intorno al bianco degli zigomi aguzzi, hai l’umilt

Quindi appena sui piè mi ressi alquanto Dopo quel memorando atto divino, Mossi alla chiesa, e di dolcezza ho pianto, Ivi tornando al sovruman festino: E mi parea che con dolor più santo Io sopportassi l'egro mio destino, E che tutto il mio core arder dovesse In avvenir di quelle fiamme istesse.