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Il Generale dei gesuiti lo guardò fisso, con uno sguardo così cupo che mise un brivido nelle fibre dello stesso cardinale: gli si avvicinò; prese una sua mano fra le sue; gli appressò la bocca all'orecchio, e mormorò con strano accento queste sole parole: Eminenza! Aspettiamo: non vi perderemo nulla.

Antonio era entrato Rosa Rosæ, genitivo e dativo, Fedro e la grammatica dello Schultz: arnesi di pensieri, dei quali il più domestico e perito era, a tutto dire, Giacominus ipse!

E i carcerati devono essere stati a migliaia e forse si è dovuto pensare che c'era un modo di risolvere la questione sociale in Sicilia: quello di mantenere gli affamati a spese dello Stato nelle prigioni. Per molti l'arresto è stato seguito dall'invio a domicilio coatto! Oltre mille, infatti si crede che siano i cittadini inviati nelle isole senza alcun processo.

E quale? Caricando i fusti del vino, poco anzi, se n'è rotto uno... e siccome il vino sparso è allegria... Per avventura la fiasca dello keres, dove si leggeva il numero tinto di bianco? Non vi si leggeva nulla; state tranquillo, e fiasca non era. Andiamo a vedere un po' dove si è rotto... Giù in cucina... Vi sar

Sotto la tutela del nuovo trono si svolgono veementi tutte le energie del lavoro e la vertigine della speculazione: giace una quiete profonda sulla vita intellettuale e politica. L'opinione dei popoli odiava l'imperatore in cui vedeva il cagnotto della reazione europea, che perseguitava per ogni dove, perfino nell'asilo dei paesi liberi, i campioni della repubblica; e tremava pensando all'ora, in cui egli infallibilmente avrebbe imboccato la via dello zio. Le corti tentennavano tra la ripugnanza contro il risalito e il rispetto verso il salvatore della societ

Non mai il duca di Balbek si era mostrato a sua moglie più gaudioso. Aveva quasi dello spirito! La sua eleganza respirava la felicit

In ciabatte, coi capelli rossastri che le uscivano spettinati di sotto a un foulard annodato attorno al capo, con un paio di guanti sudici, del marito, per non guastarsi le mani; trafelata, molle di sudore, col viso acceso, coi fianchi enormi e col petto opulento che le ciondolava, faceva ballare i vetri delle finestre andando e venendo, dalla camera al salotto, e dal salotto alla cucina; sempre armata dello spolveraccio e del pennarolo: sempre acciaccinata, sempre strillando.

In questa ecco apparire sopra la soglia dello studio, sdegnoso in vista, un personaggio abbigliato da prete, di cui l'aspetto però sembrava in guerra aperta col suo vestito: alto era e robusto, alquanto calvo sul sommo del capo, ma circondato da uno orecchio all'altro di capelli neri a zazzera; neri, folti, e dritti aveva i sopraccigli, allora aggrottati; una ruga sorgendo perpendicolare dalla radice del naso s'inoltrava per mezzo della fronte; l'occhio di pupilla vivissima, e verdastra; le narici mobili le labbra tumide e accese in bel vermiglio; le guance, tinte ordinariamente in isciamito, ora per collera avvampanti di fiamma.

A mia volta gli confidai ch’ero nato nella felice terra d’Italia, dove praticavo l’efferato e malinconico mestiere dello scriver libri

Come sarebbe divertente la letteratura, se tutti i poeti emulassero i sonori giambi del Carducci, od il molle elegantissimo erotismo dello Stecchetti! se tutti i romanzieri spaziassero con voi nell'ambiente sereno della famiglia e della societ