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Così, finalmente, si gettano i semi della grandezza futura d'un popolo. Giustissimo! gridò il giovine Montalto, persuaso da quella argomentazione del duca di Feira. Ed io vedrò volentieri di tentar qualche cosa in questo povero Oriente. Scegli bene il tuo campo; riprese il duca. Si era cominciato così, con Marco Polo; ma poi, povera gente, abbiamo smarrita la strada. Sei dunque risoluto?

Il borgo, dove non era più tornato da quasi un mese, gli apparve dinanzi nell'ombra dell'antico castello, sul quale un quarto di luna posava la sua luce di striscio e poca, come la guardatura d'un occhio socchiuso e bieco. «Non t'avessi mai visto sclamò egli più coll'anima che colla voce, non t'avessi mai visto, villaggio malaugurato

Ora si figuri il lettore: se un cavaliere che spingendo la lancia indietro per aver più slancio a vibrar il colpo in avanti, colla parte posteriore della lancia incontra il muso d'un cavallo legato alla coda del proprio e più forte, ne risulta necessariamente che il più forte cavallo, per non essere ferito nel muso, s'innalbera e trascina indietro cavaliere e cavallo.

La Cattedrale di Valladolid, benchè non finita, è una delle più vaste cattedrali della Spagna: è una imponente massa di granito, che produce nell'animo d'un incredulo un effetto simile a quello della chiesa del Pilar di Saragozza.

In quella cupa prateria, sul ventre semiaperto d'un carro, un nero profilo si china, inzaccherato di rosa dalla fiamma d'una candela.

Le otto grosse navi medicee stavano d'un bel tratto distanti fra loro, poichè negli intervalli erano frapposte le borbote e le piatte, alcune però delle quali tenevansi in una seconda fila formata dalle scorribiesse e dai battelli.

47 Giacea non lungi da Parigi un loco, che volgea un miglio o poco meno intorno: lo cingea tutto un argine non poco sublime, a guisa d'un teatro adorno. Un castel gi

Cinge la sorda terra una nervea Rete, che spasima e pianto stilla: Palpita il mondo del nostro palpito Alla scintilla. Così la Mente d'un invisibile Nume la cieca materia avviva, E a noi da cieli inaccessibili La voce arriva. Tolti gli indugi, muore più rapida L'ora felice; ai tardi mali, Tu dei viventi forse il più misero, Hai dato l'ali.

« Bella fanciulla, lo dico io, è molto bujo stassera, le vie sono deserte e voi tutta sola; mi permettete d'accompagnarvi? La notte apparisce sempre ad una giovinetta, piena di timori, di vaghe apprensioni; di natura debole ella ha sempre bisogno d'un fedele protettore, ebbene io sarò il vostro, accettatemi come amico. D'altronde voi dovete conoscermi, almeno di vista.

Ma egli era terribilmente, dolorosamente geloso di quanti accostassero la ragazza e paressero non tornarle sgraditi. Avido d'un tesoro, di cui temeva pur troppo non avrebbe potuto mai impadronirsi, non voleva, si struggeva dalla rabbia al solo pensiero che altri potesse toccarlo.