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Dice l'uno: Beato insogno! e, di languir contento, d'abbracciar l'ombre e imbrattar le lenzuola d'un dolce pianto... ARTEMONA. Ah! ca! A quanti intraviene! PILASTRINO. Dunque non mento. L'altro chiama il cielo crudel che in quella tanta dolcitudine non l'ha fatto morire o ver concesso di non destarsi mai. Cosí facc'io, se mi truovo, in quel sogno, ben pasciuto.

LECCARDO. Andrò e verrò. DON FLAMINIO. Battuto da cosí crudel tempesta di contraria fortuna, la qual mi spinge addosso onde sopra onde, l'anima mia stordita dalla paura ondeggia in una gran tempesta e sta turbata di sorte che non credo viva al mondo oggi uomo che sia aggirato da vari pensieri come io. Temo di molte cose e fra tanto timore non so in che risolvermi.

Ma, inanti la miserabil morte mia, annunziovi che crudel vendetta di tutti voi ne pigliarei: non è fiore, non è pianta, non è fonte, che impetuosamente non stracciassi, svellessi e disturbassi.

Era vantaggio non giammai fondarsi Tuoi regii alberghi e tue superbe mura, Rodi, s'al mondo acerbamente farsi Doveano specchio di crudel ventura. O pensier di mia vita al vento sparsi! Ma quale alma qua giù vive secura? Ciascuno in terra è condannato in guai; E fora meglio non ci nascer mai.

47 Stato era in campo, e inteso avea di quella rotta crudel che dianzi ebbe re Carlo: cercò vestigio d'Angelica bella, potuto avea ancora ritrovarlo. Questa è dunque la trista e ria novella che d'amorosa doglia fa penarlo, affligger, lamentare, e dir parole che di piet

20 La femina crudel lo fece porre, incatenato e mani e piedi e collo, nel tenebroso fondo d'una torre, ove mai non entrò raggio d'Apollo. Fuor ch'un poco di pan muffato, torre gli fe' ogni cibo, e senza ancor lassollo duo talora; e lo diè in guardia a tale, ch'era di lei più pronto a fargli male.

Sciolsi spirando in cielo aure serene, Del gran Sïon per adorar le mura; Ma su per queste inabitate arene Ruppe nostri sentier cruda ventura; tra fere, e tra boschi il ciel mi tiene, Come tu scorgi e 'l lagrimar non cura; Così l'onor, di che sperava altiero Mio nome incoronarsi, omai dispero. Ma tu chi sei? che 'n crudel martoro Anima afflitta visitar non sdegni?

A nobile pregio il Ciel destina La tua virtù; tu volgerai dolenti I Turchi in fuga; a la crudel ruina Tu sottrarrai le Rodïane genti; Ma ferma in Ciel la volont

Lassa da grave e da mortal ruina Sentomi tanto duramente oppressa, Che quasi al disperar fatta vicina Mi conduco a parlar fuor di me stessa: Crebbi in mezzo a' tesor; nacqui reina; Ed or d'ogni miseria in fondo messa, Per questi boschi, ovunque il piè mi mena, Fuggo de' Turchi la crudel catena.

125 Levato il servo del camino s'era; e per diverse e solitarie strade a studio capitò su una riviera che d'Apennino in questo fiume cade; ov'era bosco e selva oscura e nera, lungi da villa e lungi da cittade. Gli parve loco tacito e disposto per l'effetto crudel che gli fu imposto.