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Il nome del Conte Cènci dissuadeva i più audaci da accattare briga con lui, e chiunque avesse avuto inimicizia con esso non si sarebbe reputato sicuro neanche nel letto; ma è da credersi che monsignore Guido avrebbe sfidato le sue minacce, se la fama della fanciulla amata, che ad ogni caldo amatore deve tornare sopra tutte cose carissima, non lo avesse trattenuto da muovere scandalo: però la vedeva rado, ed alle accese voglie davano i male arrivati amanti scarso refrigerio di lettere, che, come avverte il Pope,

Il Guicciardini il quale sempre pensa alla più trista nondimanco con prudenza dichiara: «era medesimamente fama, se però è degna di credersi tanta enormit

Ed ecco il nostro Tommaso Sangonetto ambasciatore dell'esoso tiranno. La fortuna capricciosa lo aveva innalzato a quel segno; ma la fortuna egli l'avea anche aiutata con una mezza serqua di bugìe; non le era dunque debitore di nulla. Per contro, egli poteva credersi obbligato di qualche cosa alla disgrazia di un amico, e, pensando al povero ferito che andava a togliere dall'osteria dell'Altino, aveva anche ragione a considerare la profonda verit

Ripugnava a credersi figlia di tutt'altra che di colei ch'ella avea sempre amata e rispettata come sua madre; avrebbe stentato molto a crederlo; ma la di lei somiglianza colla defunta marchesa, la condotta di Dorotea, le asserzioni della Laurentini, il misterioso affetto di Sant'Aubert aveanle ispirati dubbi che la sua ragione non poteano distruggere, confermare; ella se ne trovava così sbarazzata, e la condotta del padre si spiegava.

Egli stesso, così soverchiato dalla voce pubblica, aveva finito col credersi il più gran scioperato del mondo. va dimenticato il Savioli, egregio dilettante di musica, che usciva qualche volta colla chitarra ad armacollo; il Lorenzini, il più grave dei matti, che Firenze dapprima e poi Roma ha rapito all'aria libera di Genova, per chiuderlo nella cella penitenziaria di un ministero.

Credeva di avere la scienza infusa, e parlava a diritto e a rovescio d'arti liberali, di politica, di araldica, e d'ogni altra cosa che venisse in discorso. Diceva roba da chiodi della musica moderna, e sospirava i tempi beati del suo amico Paulucci, che sapeva mettere a segno i rompicolli. Tra tutte le sue ubbíe, la più grave era certamente quella di credersi un gran maestro di cerimonie, di guisa che taluni gli avevano imposto il soprannome di gran ciamberlano, e parecchie famiglie, pigliando la sua scienza sul sodo, lo consultavano sulle formalit

Davanti a quel fermo proposito, il genio maligno taceva, quasi umiliato, e ritirava le corna. Gino, frattanto, inforcava il cavallo, per ritornare alle Vaie. Ci andò per due giorni ancora, abbastanza contento di se medesimo. Oramai, forte della sua risoluzione, il nostro giovinotto poteva credersi agguerrito al pericolo.

.... E v'hanno tirato su, proseguiva mastro Bernardo, montando in furore, vi hanno rimpannucciato, messo all'onore del mondo, perchè vi crescesse la superbia fino al punto di.... Ma vedete un po' l'ambizione! Credersi degno di sposare la figlia del marchese!... Un vassallo!... un servitore! Andate l

Prima di tornare a casa non aveva ancora fatto la scelta, e quando si fu messo davanti al cavalletto a carezzare col pennello la sua Cristina, l'agente delle imposte potè credersi dimenticato. E veramente Giusto se ne dimenticò tutto un mese per amor di Cristina, fin che l'agente delle imposte gli rinfrescò la memoria per mezzo dell'esattore.

Come non è da credersi che i nostri discendenti tornino mai ad adorare gli dèi dell'Olimpo, cosí non lo è pure che il gusto dominante si diparta mai da questa idea nobilitata dell'amore, se prima gli uomini non ricadono in una rozzezza generale.