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È vero... egli ha le sue colpe... ha molte colpe... non lo difendo, no... ma è anche molto da compiangere... e se io potessi.... Sicuro, se tu potessi dargli dell'altro danaro da scialar come prima fra le ballerine e le femmine da partito, tu saresti contenta come una Pasqua?

Come fu quasi scuro, Teresa si levò tenendo per mano il Rhedy e lo condusse in casa dove disse ogni cosa alla madre. Pensiamo se questa ne fu contenta! Cenarono insieme e Guglielmo espose tutti i suoi propositi, il suo piano di vita.

E siccome in fatto di libri è uso nostro di manifestare senza velo la nostra opinione, qualunque sia, massimamente se crediamo di parlare a scrittori d'ingegno, il di cui amor proprio non confonda i consigli della critica co' morsi dell'invidia, cosí diciamo con onesta sinceritá all'autore della Narcisa che l'insieme del suo romanzo non ci contenta.

Era contenta, quasi lieta; non ostante la malinconia del luogo e dell'ora, non ostante la solitudine in quella stanza buia, in faccia ad un uomo dormente, pallido, infelice... era contenta, quasi lieta.

Rifiuti quel che desideri, e non conosci quel che hai: andiamo in camera e ci metteremo soli fino a domani, finché ritorni alla mia figura. ARMELLINA. Son contenta. Entrate innanzi, signor Guglielmo. VIGNAROLO. Entro; seguimi, Armellina mia cara. VIGNAROLO. Oimè, mi hai chiusa la porta sul volto, mi hai morto! ARMELLINA. Perdonami di grazia, ché il vento me l'ha tolta di mano.

Al comparire dell'ignoto, un ragazzo ed un vecchio si levarono da sedere; Ramengo senza tampoco salutarli si fece al fuoco, dicendo: Che tempo del diavolo! Ho dovuto ritirarmi qua entro per non annegareIl vecchio, riponendo la coroncina e racchetando il cagnuolo, soggiungeva: Se vossignoria si contenta di ciò che v'è, è a suo piacere

Lontano, a levante, un piccolo paese si spingeva per una lingua di terra molto innanzi nell'acqua. Andremo laggiù, disse tra di , contenta di vedere paesaggi nuovi, ella che non si era mai allontanata da Venezia se non per pochi chilometri.

Ma non appena la cameriera fu uscita, balzò dal letto e infilò l'accappatoio. Bisognava sbrigarsi; far due passi in attesa che la mamma fosse pronta, e arrivar fino alla buca delle lettere. Scrisse in fretta, per la prima volta in sua vita, di nascosto, con un batticuore che le sollevava il petto. «Caro piccolo Bruno, «Sono contenta che stai bene. Il vetturale mi ha detto di aspettarti.

Benchè essa sembri contenta della sua sorte, io la compiango; e quando ho veduto la sua casa, ho pensato quanto io sia felice d'avere una mamma come te, che pensa a farmi star bene, e degli amici come i Morandi che mi fanno tanto divertire. Se vedessi la casa di Polentina!

Quando sto poco bene il desiderio di una sorella che tenga allegro il babbo, che gli allevii le cure ed i pensieri diviene più forte.... Ho detto al babbo questa mia idea; egli si contenta di me sola, non vorrebbe dividere in due il bene che mi vuole. No, babbo mio; il bene non si dividerebbe in tal caso: si sommerebbe...»