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Ma tanti particolari a' quali non aveva badato prima, gli si presentarono a un tratto con la rigidit

Ed io è l'unica volta ch'io parlo quasi con rimorso di me io, signor Montalembert, che non ho mai firmato dichiarazioni o accettato amnistie, perch'io non voleva porre una menzogna nella mia vita e perch'essi hanno bisogno della nostra amnistia, non noi della loro, io che esule ormai da vent'anni ho dato tutte le gioje della vita, e ciò che più monta, le gioje de' miei più cari al culto d'un'unica idea, d'Italia iniziatrice, di patria libera ed una io che v'ho amato leggendo le vostre pagine premesse al Pellegrino polacco, e vi compiango oggi persecutore dei miei fratelli e nemico al bene della mia nazione io dovrei cancellare la mia coscienza e calpestare questa mia fede di venticinque anni, sostegno mio contro al dubbio e allo sconforto attraverso delusioni e sciagure ch'io non vi desidero, perchè i corruttori della Chiesa non possono conciliare i loro appetiti di dominio principesco colla libert

Era un vecchierello sottile, con un collo enorme. Non immaginatevi che io sia per descrivervi ciò che supposi esistesse disotto a quella cravatta nera: il mio realismo non giunge sin l

Il Prof. Impallomeni chiudeva il suo ricorso in Cassazione dell'on. De Felice Giuffrida e Compagni con questa perorazione, che giova riprodurre integralmente: «Eccellenze, nel disgregamento morale e fra le passioni che travagliano le societ

Deponi il fardello, pigliati la bimba, ma non farle prender freddo, ve' e la mamma si spogliò delle pelli con studio d'amore soave, e fra esse avvolse la bimba, e gaiamente scherzando: Sta qui. La mamma? Sai, è andata a prenderti la nutrice. Tu sei figlia di gran signori e i signori sono allevati da petti venduti.

La mattina del giorno solenne apersi per tempo la finestra dopo una notte insonne, e respirai con volutt

Intanto Flavio e Gervaso si fissarono un momento con espressione dolce, serena, affettuosa. Si mossero incerti ma d'accordo un passo incontro, ed infine non potendo più oltre resistere a quella naturale simpatia che s'inspiravano reciprocamente, si gettarono ambedue le braccia al collo. Zio mio! Mio nipote! Ed i loro occhi versavano lagrime di tenerezza.

Eravamo di dentro, con un lettuccio tutto morbido di coltroncini, colle cucchiaiate fumanti di pappa, con un cosetto d'avorio pacciucchiato, e, Dio mio! con un libro gualcito al capitolo più serio e più sociale.... E i villeggianti pieni di galanterie? E i contadini che hanno fame? E gli orfanelli dell'Ospedale? E i morti?

La vita apriva più vasti portali sopra orizzonti più immensi. Con un fremito di gioia essa pensò che il breve silenzio del trascorso anno era ormai terminato. Di nuovo la musica fluirebbe dalle sue mani, come un'incantata fontana, sopra il mondo in ascolto. Il suo violino!... Sotto le chiuse ciglia Anne-Marie lo rivedeva nel pensiero.

Abù-el-Nemr aveva fatto due passi indietro e guardava Ahmed con ispavento. Era diventato cinereo e tremava in tutte le membra come se fosse stato assalito da una tremenda febbre. Sembrava istupidito, pietrificato. Lui, nelle tue mani! balbettò alfine. Lui prigioniero!... Oh!... Ma che hai? gli chiese Ahmed con stupore.