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Poi ch’ebbe sospirando il capo mosso, «A ciò non fu’ io sol», disse, « certo sanza cagion con li altri sarei mosso. Ma fu’ io solo, l

Certo, a chi osserva da vicino i francesi non può sfuggire, che solamente una cerchia ristretta era tocca sul serio e a fondo da coteste nuove idee. Nello stesso torno di tempo in cui la critica storica condannava senza discrezione l'imperatore soldato, dilagava pel paese il grido di guerra, sempre rifacendosi a nuovo, sempre ingrossando più gagliardo. Per una legge storica in perpetuo ricorrente, la boria nazionale cresceva in tanto più dismisura, in quanto che i francesi dovevano non a stessi la loro magnifica posizione di grande potenza, bensì alla fortuna e al tatto del loro dominatore. Durante i primi giorni di emozione della guerra franco-germanica, W. Wehrenpfennig qualificò per la prima volta, che io sappia, cotesta oltracotanza come un delirio di grandezza, una megalomania. L'espressione fece rapidamente il giro dei giornali tedeschi, perché egli aveva fitto il chiodo a segno. Ed effettivamente era una malattia epidemica degli spiriti. Mentre gli storici notomizzavano e confutavano la leggenda napoleonica, un'altra fola con mirabile rapidit

Distruzione del secondo Tempio. Non essendo nostro pensiero di tessere qui la intiera storia del lungo, e certo non inglorioso, periodo che abbraccia oltre a cinque secoli, e che corse appunto dalla fabbricazione del secondo Tempio alla sua distruzione: ma semplicemente il luttuoso avvenimento della sua distruzione che noi commemoriamo con rigoroso digiuno e col canto di meste e lugubri elegie ai nove di questo mese, non faremo quindi che appena accennare quei soli fatti che si collegano intimamente a quell’infausto avvenimento.

Nell'accomiatarsi da Enrica, Cristina, mezza fuori di per un selvaggio fanatismo, le diceva: Ti odio! e pure, a volte desidererei star sempre con te.... È certo che una di noi due sar

Condusse il conte in una bruttissima via, stretta e sucida, la peggiore di Pesaro; si arrestò dinanzi ad una meschina casupola. È qui, disse, che quella vecchia abita. Andatemela a chiamare, rispose il conte, spaventato quasi, disgustato certo dalla specie di fogna, in cui si trovava. Il sagrestano entrò nella casa, Il cavaliere di Malta girò lo sguardo intorno a .

Pompa l'aria come la bocca d'un corridore affannato. Ho voluto guardare in fondo. Per poco non scivolai nella strozza vorace. Mi sembrava di cuocere come un pane in un forno rovente. Certo mi hanno visto, poichè ho sentito fischiare le palle sulla testa. Kabango, resta curvo a terra! Ti colpiranno! appiattandosi con Bagamoio, con la faccia rivolta verso il fondo. Ti sbagli.

veggendo Roma e l'ardua sua opra, stupefaciensi, quando Laterano a le cose mortali ando` di sopra; io, che al divino da l'umano, a l'etterno dal tempo era venuto, e di Fiorenza in popol giusto e sano di che stupor dovea esser compiuto! Certo tra esso e 'l gaudio mi facea libito non udire e starmi muto.

È sempre bene saper tutto; non è così? Certo, è sempre bene. Semplice curiosit

Colpo su colpo il cuore le cominciò a martellare, rapido e forte, più rapido e più forte, talchè lo si sentiva per tutta la stanza. Colpo su colpo, forte e più forte, quel cuore rullava come un tamburo. Valeria girò gli occhi spaventati all'intorno, e disse alla faccia rossa vicina a lei: Fermate il mio cuore! Non lo lasciate battere così! Ma certo nessuno la udì.

La reggia Di Massinissa, ove poc'anzi i lumi Al sonno abbandonai, Certo questa non è. COS. No: lungi assai È l'Affrica da noi. Sei nell'immenso Tempio del ciel. FOR. Non lo conosci a tante Che ti splendono intorno Lucidissime stelle? A quel che ascolti Insolito concento Delle mobili sfere? A quel che vedi Di lucido zaffiro Orbe maggior che le rapisce in giro?