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La chiacchiera allegra di Damiano durò ancora un bel pezzo. Ma Cosma, che la inframmezzava di poche parole, diradò anche quelle poche, lasciando tutto il carico della conversazione all’amico.

«La mia azione nel partito socialista era molto limitata e molto modesta. Se verranno fuori dei fatti a mio carico io ne assumo fin d'ora la responsabilit

Stando a quanto s'era potuto raccogliere dalle loro deposizioni, all'Italiano, come al più esperto delle vie di Milano, era stato dato carico di far la scorta agli altri tre, i quali non avevan poi a far altro che ferire.

Ed è perciò appunto che ai nostri alcuni, almeno incauti, vorrebbono risuscitare il nome «guelfo». Grande inutilitá! essendo piú chiaro, piú esplicito, piú buono, piú facile ad accettarsi ed ampliarsi il nome di «parte nazionale» od «italiana» od «antistraniera». Grande imprudenza! tale essendo il tôrci carico de' peccati antichi di quella parte, che vedremo farne meno certamente che non i ghibellini, ma farne pur troppi ancora.

Un carbonaio del piccolo villaggio alpestre di Collepardo, che aveva deposto il suo carico ad Alatri, e che avevo incontrato per caso, fu il mio compagno e la mia guida attraverso quei monti e, quantunque il suo rozzo dialetto fosse un po' difficile per me, ascoltavo volentieri i suoi racconti sulla vita povera ma contenta che conduceva nel suo paesello.

Cos'è dunque codesto carico di stoffe addossato alla sella? esclamò il visconte pienamente rassicurato di non avere a fare con malandrini. Nulla più, nulla meno che un cumulo di stoffe; e i miei arguti lettori gi

Veramente, per sostenere questa sentenza, in me fa mestieri fede di bronzo; perchè uomo al mondo, io penso che non fosse mai scorticato vivo come me dal Popolo, il quale appunto argomenta poco, e sente molto. Il Popolo, dopo avermi salutato amico e padre, ad un tratto mi disse vituperio; mi caricò di catene, e mi chiamò a morte!

Giunto a casa, depose le provviste in cucina, poi salì finchè c'erano scale, alle soffitte dove i padroni gli avevano assegnata una camera. C'erano parecchi usci sul pianerottolo, ed uno era socchiuso. Prima di aprire il suo, il cuoco spinse quello, ed entrò. Era una camera lunga e stretta, coll'ingresso ad un capo ed una finestrella all'altro. Pareva un omnibus. Contro la parete destra, accanto all'uscio, c'era un lettuccio poco più largo appunto del sedile di un omnibus; nella parete di contro c'era il camino, ed ai due lati del camino, un cassettone ed un armadio nel muro per le stoviglie, la pentola, il secchio, la mestola e tutti gli arnesi da cucina. Ai piedi del letto si rizzava l'asta d'un attaccapanni mobile, le cui gruccie scomparivano sotto un carico di vestiti, coperti tutt'in giro da una vecchia gonnella scolorita, stretta in alto da un cordone passato in una guaina, e ricadente giù molle come un ombrello senza stecche, che dava a quel mobile economico un'apparenza misteriosa. Sembrava un trabicolo, sembrava una incubatrice per i bachi, e, pel momento, la sua rotondit

La stessa ingiunzione io feci ad una compagnia calabrese, che stava alla mano, e tutta quella brava gente caricò intrepidamente il nemico. La colonna che marciava dietro e che prese la stessa direzione, era comandata dal generale Eben, che marciava alla testa con un nucleo di valorosi ungheresi.

Egli si tacque nello scorgere il nubiano che montato su di un mahari carico d'oggetti, galoppava furiosamente verso la collina. Sorrise di gioia e si stropicciò le mani mormorando più volte: A me ora la vendetta. Takir in pochissimo tempo giunse ai piedi della collina e salì subito alla grotta carico di viveri, di coperte e di talleri.