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Il loro canto era un saluto alla notte, un rendimento di grazie al supremo Creatore... delle tenebre. Oh! vedi il bel promontorio!... Moviamo per col

Ma il cane passò oltre, senza rispondere al richiamo, e si mise in un canto del trivio a rosicare certe ossa. Il romore dei denti laboriosi udivasi distintamente nel silenzio. Come dopo poco la porta della cantina si chiuse, Turlendana rimase solo nel gran plenilunio popolato di ombre e di nuvole in viaggio. E la sua mente rimase colpita da quel rapido allontanarsi di tutti li esseri circostanti.

«Ed infatti riescì a mantenermi tutto quel tempo in collegio, senza farmi sentire la menoma privazione, senza farmi sfigurare presso le compagne; e, dal canto suo, non fece mai l'ombra d'un debito. Forse le privazioni, povero babbo, le imponeva a stesso; ed il mio benessere era il frutto de' suoi sacrifici.

Egli andava a quelle feste, per soffocare i suoi timori, per dimenticare il pericolo, e, supplicato dalla plebe, cantava, cantava. Lo applaudono, ed egli è lieto di quegli applausi, e di nuovo pensa a rinunziare al trono ed a dedicarsi soltanto al canto. Il cielo ritorna sereno.

In quel tempo egli era in uno stato di irritazione per le delusioni politiche che il suo regionalismo gli faceva esageratamente soffrire, e per ciò non gli era parso vero di poter fare, con quel canto, una specie di vendetta.

Sorge a la Diva accanto Disdegnoso uno Spirto, a cui nell'ira Divien foco il pensier, fulmine il canto. Superba aquila al nembo Fida il volo, e combatte; e allor che mira L'etereo Sol, che d'amoroso dardo Punge e ravviva al vasto essere il grembo, Per l'aere ardente e pura Spaziar gode secura, E nel fuoco del cielo appunta il guardo.

Questa porta più non esiste, sendosi da quel canto ampliata la citt

Noi ci allegrammo, e tosto torno` in pianto, che' de la nova terra un turbo nacque, e percosse del legno il primo canto. Tre volte il fe' girar con tutte l'acque; a la quarta levar la poppa in suso e la prora ire in giu`, com'altrui piacque, infin che 'l mar fu sovra noi richiuso>>. Inferno: Canto XXVII

Per vero dire il tintinnio dei turiboli e dei campanelli, il canto di una infinit

«Mentre ch'io rovinava in basso loco». Qui dissi si cominciava la seconda parte di questo canto, nella quale l'autor dimostra il soccorso venutogli ad aiutarlo uscire di quella valle.