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Ma nondimeno le muove un dubbio, dicendo: «Ma dimmi la cagion, che non ti guardi Dallo scender quaggiú in questo centro», pieno di scuritá e di pene eterne.

CINTIA. E chi fu mai condannato senza ascoltar le sue ragioni? Amava e ardeva senza speranza, occecato di amore non sapeva quello che mi facesse. ERASTO. Amor non fu mai cagion di atto discortese e infame. CINTIA. Il mio non fu effetto di malvagio pensiero siccome appare alla prima vista, ma per alleggiar la mia passione e non morirmi, sapendo quanto è naturale cosa difendersi dalla morte.

Dannata no.... dannata no. Voi me lo avevate detto; è vero, , è vero; sareste venuto a rinfacciarmi il mio delitto, venuto ad ogni modo, in ogni tempo, dovunque vi foste trovato, a punirmene. Lo so, padre, lo so. Ma egli moriva, moriva per cagion mia. Perdono! Iddio non poteva volerlo; perdono!

Avete calpestata una lucciola! Ludovico Nossignora: la lucciola è , sotto il lembo della vostra veste. Elena Dov'è? Ludovico Brava! Adesso l'avete calpestata voi! Elena Oh! Ludovico Il vostro piede è più leggero del mio, e nondimeno la lucciola è morta ugualmente. Elena Per cagion vostra, però. Ludovico Ma giacchè l'avete uccisa voi, io ho tutto il diritto di non averne rimorso. Elena

Dico che ogni nostra openione o conoscenza, o vera o falsa che ella si sia, viene dietro a le cose, come scrive Aristotile nel libro De la interpretazione, ed ogni cosa procede e va innanzi a la nostra scienza, come oggetto e cagion di quella.

Lo naturale e` sempre sanza errore, ma l'altro puote errar per malo obietto o per troppo o per poco di vigore. Mentre ch'elli e` nel primo ben diretto, e ne' secondi se' stesso misura, esser non puo` cagion di mal diletto; ma quando al mal si torce, o con piu` cura o con men che non dee corre nel bene, contra 'l fattore adovra sua fattura.

Secondo che ci affliggono i disiri e li altri affetti, l’ombra si figura; e quest’ è la cagion di che tu miri». E gi

Acque maligne, acque di tòsco, voi piú del mèle soavi, piú che manna, scoprite il fele al nostro error dopoi: ché chi vi gusta pur, non che tracanna, presto ne gli occhi, anzi nel cor s'annebbia: dura cagion, che a questo ci condanna! Difficillimum omnium rerum est mortalibus Dei consilium.

Sveníansi ancor, ma per cagion diversa, Molte vergini suore, a cui l'intatta Orsola impera.

La vostra troppa bellezza e 'l troppo amar ch'io vi porto è cagion ch'io fo quello che forse voi giudicarete esser di poca onesta fanciulla. Ma Dio lo sa ch'io non me ne son potuta tenere. LELIA. Non fate queste scuse con me, signora; ché so ancor io come io sto e quel che, per troppo amore, mi son messo a fare. ISABELLA. E che cosa? LELIA. Oh! Che?