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Per lui, per lui ne l’anima inspirata Or palpitan gli alati inni supremi.... E tu intanto, manina innamorata, Entro le sue timidamente tremi. Tu mi dicesti: O smorta innamorata Che a me ti stringi e taci, Perchè su la tua bocca appassionata Sembran singhiozzi i baci? I tuoi sguardi profondi come notte Inseguono nel vuoto Dei fantasmi fuggevoli le frotte Che sorgon dall’ignoto.

T. Come mi darete ad intendere la generatione de laghi in tante maniere, cioè quelli ch'han bocca, & quei che non han bocca, & come si sono generati? C. Con le cose gi

Il signor Mauro giurò che non avrebbe aperto bocca. Nessunissimo ripetè Maddalena. Nemmeno suo padre? Nemmeno suo padre? esclamò di scatto Daniele balzando sulla seggiola, e drizzando verso il signor Mauro, giacché non osava di guardar la moglie, il naso affilato, lucente di sudore e di lacrime.

Beatrice spinta dall'urto precipitò sul pavimento; tanto potè la misera aiutarsi con le braccia, che non desse con la bocca sopra un sasso sporgente, facendosi nuova ferita su le labbra: vinta dallo spasimo, svenne. Quando l'anima della desolata tornò agli uffici consueti della vita si alzò da terra; si trovò sola, in mezzo alle tenebre; onde sostenendo il corpo alla parete, meditò: Fatale! fatale! Dio mi ha abbandonata. Vivente alcuno non ardisce, o può aitarmi; alcuno. Il destino mi rovina addosso come la volta di San Pietro. Oh! troppo vento adunato per rompere una canna; e poichè tuoi sono, o Signore, i furori della tempesta, non mi condannerai se al suo impeto io mi sono prostrata. Guido... ahimè! anch'egli adesso sar

A bocca piena il guascon replicava: Aiuta Dio chi crede nel vangelo; questo è un miracol di natura fuora: abate santo, ho della fame ancora. Frate Piero, correndo, una pernice reca in un tondo: Filinor la succia. Miracolo, miracolo! ognun dice. L'empio guascon col carcame si cruccia, e chiede bere, e il cielo benedice.

Poverina! E che occhi, mio Dio!; che voce, che bocca, che guancie, che.... Lasciamolo dire al Leti stesso:

Quando all'orgasmo e ai giallori della bile sottentrò il giudizio e la visione delle cose, il barone aprì la bocca e col tono di chi invita un camerata a una partita a domino, disse al suo vicino: Commendatore, posso far conto anche sopra di lei? Ella mi onora, barone disse colla sua cantilena il meridionale segretario generale, alzando la barba.

Alla fiammella tremula della candela egli vide sotto quella fronte troppo bianca due occhi di un cilestro pallido, e una bocca piccola come stirata da uno spasimo nervoso; però il volto bello, di una delicatezza malaticcia, era fresco malgrado i cerchi bluastri, che rendevano più vivo lo splendore dello sguardo. La giacchetta mal chiusa scopriva sotto il collo una bianchezza.

Si rotolavano entrambi per terra mordendosi a vicenda, e ingegnandosi di stringersi alla gola: di tratto in tratto cacciavano urli disperati; si laceravano co' denti; si sgraffiavano con le ugne; si pestavano a pugni; l'anelito usciva fumoso dalle narici e dalla bocca; il cuore, tremante per tremendo palpito, minacciava scoppiare loro nel petto... orribile lotta era quella!

Ora se hai qualche cosa a dirmi, parla. Manfredo non rispose nulla. Il Lautrec lo guardò per la terza volta. Credo d'aver parlato chiaro, e quantunque la tua bocca stia chiusa, crederò che hai udite le mie parole, e che accetti. Manfredo accennò del capo, ma continuò a tacere.