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Non lo avevo capito: e avevo la speranza del banchiere Colzado, stamane.... egli mormorò, umilmente. Speranza inutile: ai morti nessuno d

«Avevo preparato a Firenze un biglietto per avvertirlo del mio arrivo, e lo avevo impostato allo scalo. Non c'era caso che egli si alzasse avanti la prima distribuzione della posta. Così il mattino seguente alle otto avrebbe la mia lettera.

Va a Milano perchè suo marito ve la richiama. Questa signora, mi spiegò Lidia chinandosi alcun poco verso di me, è una simpatica giovane che ha il marito infermo. E hai notata, mamma, una stranezza? Donna Teresa affermò col capo. Non avevo ragione io? continuò Lidia. Proprio, una rassomiglianza non comune. Con chi? domandai.

Non ti ha confidato nulla Donato? chiede finalmente, tirandosi sotto il braccio la figliola ed avviandosi verso la palazzina. Null'altro. Mariuccia, la scienza dei suoi sedici anni compiti, se anco non l'ha appresa da altri, l'ha indovinata benissimo, e però soggiunge dentro di : «A questo avevo pensato anch'io! Ma se fosse innamorato, a me lo avrebbe detto

«Avrei voluto scrivere a Max di troncare ogni corrispondenza con me; di dimenticarmi, di lasciarmi tutta ai miei doveri. Ma non ne avevo il coraggio. Ed aspettavo la sua lettera con tutta l'ansiet

E traversata la sala andai a piantarmi dinanzi allo specchio con un sorriso di soddisfazione. Non ero un uomo serio, ed avevo la convinzione di ballare orribilmente male. Per la prima volta compresi la portata di codeste mie grazie.

Allora don Luigi prese la mano di Aminta, e mentre io raccontavo, per la prima volta, il colloquio che avevo avuto parecchie settimane prima coll'abatino, egli lo guardava affettuosamente senza parlare. Mansueta, ritta in piedi, completava intenerita il quadro commovente. Ma le peripezie di quella giornata non erano finite. Un «si puòstridulo si fe' sentire.

Eppure... la sua promessa? Come si fa? non avevo pensato che qui non si sentisse la musica: e poi, sa, ho imparato da lei a non essere di parola; da un mese, non mi manda più un libro. Ma... io... io non... Non ho tempo di pensare a lei. Questo mi vuol dire? No, no, mi creda. Se lei sapesse che cosa provo in questo momento... e il giovane s'interruppe.

Avanti, signorino! Avanti! Ero giunto al sommo della scala. Mi trovai faccia a faccia con una ragazzona in camicia color di rosa. ? mi fece, seguitando ad arrotolare una sigaretta Non entra? Se ne resta ? Favorisca! Chi è? chiese una voce, di dentro. Un signore. Avevo ben compreso ove fossi cascato. Diamine! Non v'era proprio da ingannarsi.

Avevo alzato la testa per guardarlo in viso, per chiedergli scusa di quel pianto che tentavo invano di frenare. Il torto è mio, esclamò. Ti ho abbandonato troppo a te stesso. Avrei dovuto farti dolce violenza, sospingerti nella vita, iniziarti all'azione, strapparti ai libri.... Me ne accorgo in tempo.