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Noi popoli piú meridionali, circondati dalla pompa della natura e dalla perpetua successione delle sue infinite lusinghe, non abbiamo mestieri di andare in traccia di emozioni per sentire la vita. Noi aspettiamo che quelle ci riscuotano come a viva forza; ma non ci curiamo di promuoverle noi col nostro entusiasmo. Di qui, piú che lettori appassionati, noi riesciamo critici freddi.

Era un luogo quasi circolare, nella cui parte superiore si vedevano tre mucchi di pietre, su ciascuno de' quali era conficcata una rozza croce di legno. Un'altra via, dirimpetto a quella che avevano percorso i due amici, s'ingolfava più cupa e più profonda. Non c'è nessuno, disse il prete sottovoce, dopo avere spinto lo sguardo un po' da per tutto. Aspettiamo.

Si aperse di nuovo l'uscione con fracasso. L'incaricato pareva in collera. Povero diavolo, non aveva chiuso occhio in tutta la notte. Doveva essere sfinito morto. Si fece un'altra infornata. Dicevano che non c'era più posto. Ma gli agenti provavano il contrario. Cacciavano su gli arrestati calcandoli alle spalle con sfuriate di parole porcone. Aspettiamo a biasimare gli agenti. Non si sta su tutta notte senza perdere la pazienza e non si dicono villanie senza qualche ragione. L'uscio si richiuse con rabbia. Gli entrati parevano bruti. Quattro erano malvestiti e dovevano essere vagabondi. Gli altri avevano l'aria di essere signori. Uno di essi era grosso, piccolo, con un cappellaccio in testa che faceva paura. Poteva essere un rivoluzionario. Ho sentito dire che era uno scultore che aveva fatto la barricata con le sue statue e che aveva messo le mani nel sangue di un soldato. Pareva abbattuto. Aveva una faccia scolorata che faceva stremire. Gli altri dovevano essere persone istruite perchè parlavano con parole difficili. Mi fece colpo la parola lubrico una parola che è sempre in bocca del mio padrone quando d

E qui sopra sta la caserma degli zuavi. Ed ora, disse Monti, aspettiamo Tognetti. Non tarder

«Così uniti e stretti in un sol gruppo aspettiamo il momento opportuno. La vittoria è sicura. I giorni del dispotismo sacerdotale sono gi

Insomma, voi siete gli organi della polizia. Voi ci offendete, l'abbate! Noi facciamo il cabotaggio del paradiso e punto di politica. Noi aspettiamo senza comprometterci. Noi fiutiamo su quale fetta di pane il burro è spalmato. Noi diciamo agli uni ed agli altri ciò che intendiamo per rischiararli.

Il Generale dei gesuiti lo guardò fisso, con uno sguardo così cupo che mise un brivido nelle fibre dello stesso cardinale: gli si avvicinò; prese una sua mano fra le sue; gli appressò la bocca all'orecchio, e mormorò con strano accento queste sole parole: Eminenza! Aspettiamo: non vi perderemo nulla.

Spero che dopo aver parlato d'affari con questi signori, vorrai invitarli a passare in quell'altra sala, dove noi vi aspettiamo.

Bada bene che domani ti aspettiamo a Livorno. Non ne dubitate... Brucio anche io dal desiderio di lasciar queste lastre. Allora siamo intesi? Intesisissimi. A domani dunque!...