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Adolfo fu muto e non supposto spettatore di quell'addio, guardò Eloisa, guardò Polo, ed un sorriso di fratellevole compiacenza gli spuntò schietto e sereno sulle labbra. Finalmente il burchio, spinto da dieci remi, si staccò dalla sponda e prese il largo.

Adolfo arrossì io tremai ci ricambiammo i complimenti della presentazione con voce fioca e convulsa.... »Mia madre disse: Eccoti, Ortensia, un egregio dilettante, di flauto, che verr

Non comprendo, disse Adolfo, la tua incurabile tristezza; mi sembra che tu dovresti esser felice.... Sei ricca, circondata da tutto il lusso che si può desiderare, puoi ottenere qualunque cosa tu domandi: appartiene a te l'eredit

Quel suo fidanzato è molto antipatico! disse un giorno Filippo a Loredana. Perchè mi guarda sempre di sottecchi, e scappa appena giungo io? Non potrebbe trattare da persona educata? Adolfo Gianella voleva togliere di mezzo Filippo: la presenza di quest'ultimo, le sue cortesie e la sua assiduit

Da ultimo egli voleva anche legger le lettere ch'ella riceveva dalle amiche, delle quali non si fidava punto; una mattina, mentr'egli s'era recato a dare il buon giorno alla fidanzata, sopravvenne il portalettere, e Adolfo s'impadronì della posta, aperse la lettera d'una ragazza che scriveva a Loredana da un paese della provincia, domandò notizie delle persone ch'eranvi ricordate, e finì col mettersi la lettera in tasca.

E Adolfo, che era buono, sebben leggero, e l'amava, si lasciava andare anch'egli a quella commozione. E poi.... sono infelicissima per tanti altri motivi! disse Diana, rompendo il silenzio, che era durato fra loro alcuni istanti e battendo in terra un piede, in segno d'impazienza. Motivi che tu mi tieni segreti! soggiunse subito Adolfo con un certo piglio di risentimento.

Vi farò la corte scioccamente, come ve la potrebbero fare Giorgio, Arturo, Adolfo o Gino. Poi, in un intervallo finto, fingerò di venire io stesso a farvi una visita, e vi dirò quello che vi direi... Mi piacerebbe più quello che non mi direste. Tristi cose in verit

Sua madre l'aveva lasciata sola in casa, dopo la visita di Adolfo; la donna di servizio era andata alla stazione a incontrare il fidanzato che giungeva a Venezia per passarvi alcuni giorni di vacanza. Loredana non doveva aprire ad alcuno e stava nella sua camera, sdraiata sul lettuccio, leggendo un romanzo.

Adolfo tacque senza comprendere. Che cosa voleva dire? Era impazzita? La guardò di nuovo, e vedendo che essa sorrideva, non osò chiedere spiegazioni; le camminò al fianco in silenzio, a capo basso. Lei mi ha perdonato? riprese Loredana d'un tratto. Ma è inutile; io non le ho chiesto il suo perdono, e non le ho fatto nulla di male, perchè ho disposto di me liberamente.

E tuttavia mi sposerebbe? incalzò Loredana. Ma perchè non ti difendi? gridò Adolfo balzando in piedi. Perchè non mi dici se sei stata o non sei stata l'amante di colui?... Egli era avanti al tavolino da lavoro, con le mani aperte e stese dirette al volto di Loredana, la quale lo guardava, piuttosto attonita che intimorita.