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In settembre di quell'anno, 1887, troviamo Emilio ad accompagnare il dott. Paul Güssfeldt al Gabelhorn ed al Cervino, per la nuova via scoperta poco tempo prima, da Zermatt a Breuil. Lasciate quindi le Alpi Pennine, si ridussero nel Gruppo del Bernina a compiere una nuova ascensione del Monte Scerscen pel versante italiano.

Il fatto era seguito così: Erano tre viaggiatori e tre guide. Il giorno innanzi, partiti dal Riffel sopra Zermatt e valicato il Lysjoch, volevano pernottare all’altissimo albergo del colle d’Ollen. Verso le quattro pomeridiane, superati i passi difficili della sommit

Un magnifico viaggetto in due tappe porta a Zermatt in Isvizzera: prima tappa a Fierg per la Betta-Furka; seconda tappa a Zermatt per le cime Blanches, Ghiacciaio di Aventina e quelle del Teodolo, facile e bellissimo.

Il domani Teresa partì per Zermatt. L’accompagnarono tutte le guide del paese, per far onore a Guglielmo. Presero per la più lunga, valicando la Betta-Forca, poi le Cime Bianche, poi il Colle del San Teodulo. Mai nessun lord d’Inghilterra ebbe, per traversare le ghiacciaie, più numeroso e valoroso corteo. Fu un viaggio di due giorni, e la sera del secondo si giunse a Zermatt. L

Ma in quelle riunioni di stranieri infierivan l'amoretto, il piccolo intrigo, ciò che le persone bennate chiamano flirt, e mademoiselle de Toulouse e la principessa Stephen avevano un flirt a ogni angolo della sala; e abitualmente a Vienna, a Biarritz, a Zermatt, al Cairo, ad Aix-les-Bains, ovunque le signore si recassero, il flirt si ripeteva con altri personaggi e con lo stesso effetto; Filippo, sapendo il giuoco, vi si prestava per cortesia, senza mettervi alcun impegno, come chi arrischia una partita per ingannare il tempo.

In principio d’agosto tutto fu all’ordine. Guglielmo una bella sera, annunziò alla vecchia che il domani sarebbe andato a Zermatt. La più corta era valicare il Lysjoch e scendere diritto per il ghiacciaio del Corner: un otto o dieci ore di cammino. Ma il passo è difficile, Guglielmo, solo, mettersi a rischi non voleva. Un’altra volta, in circostanze diverse, non ci avrebbe manco pensato, ma ora, così vicino alla felicit

Emilio Rey compì poi con Carus D. Cunningham un lavoro considerevolissimo. A cominciare dal 1882 sino al 1884 fu ritenuto da quell'alpinista quattro mesi all'anno. Sono tutte salite di primo ordine, e meritano un'accenno. Nel distretto di Zermatt Emilio guidò il Cunningham al Cervino, al Rothhorn, al Grabelhorn, ecc.