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Democrito che ’l mondo a caso pone, Dïogenès, Anassagora e Tale, Empedoclès, Eraclito e Zenone; e vidi il buono accoglitor del quale, Dïascoride dico; e vidi Orfeo, Tulïo e Lino e Seneca morale; Euclide geomètra e Tolomeo, Ipocr

Il vero problema della morale nella politica Macchiavelli vide poteva vedere mancandogli la visione sintetica di tutte le forme dello Stato; sentì solamente che la piccola morale privata non era quella della storia di nessun tempo, e non scorgendone altra in essa non pensò a cercarla. La storia gli parve ripetizione dei medesimi fatti prodotti dalle medesime passioni. La filosofia della storia rappresentata nella Bibbia colla elezione del popolo ebreo, quella schizzata da Zenone o da Sant'Agostino nella Citt

Democrito, che 'l mondo a caso pone, Diogenes, Anassagora e Tale, Empedocles, Eraclito e Zenone; e vidi il buono accoglitor del quale, Diascoride dico; e vidi Orfeo, Tulio e Lino e Seneca morale; Euclide geometra e Tolomeo, Ipocrate, Avicenna e Galieno, Averois, che 'l gran comento feo.

Non giova al Poeta il suo proposito, fatto nel Carme per l'Imbonati, di voler seguire la dottrina di Zenone; l'Amore lo ferì; egli è invitato ad amare e a cantare d'amore, quando per l'appunto ben più alti soggetti e più fieri gli occupavano la mente; Amore non vuole, egli esclama: ..........ch'io canti rossa Di sangue Italia, onde ancor pochi godano; di plebe commossa Le feroci vendette ed i terribili Brevi furori, e i rovesciati scanni Dei tremanti tiranni.

Presso i Greci, e più tardi presso i Romani, numerosi filosofi insegnavano con Zenone che l’amore è un dio libero, il quale non ha altre funzioni da compiere se non l’unione e la concordia. Se gli dei nella loro saggezza, hanno dato all’uomo l’amore fisico, è semplicemente in vista di piacere; la gioia dei sensi, non è un mezzo, è uno scopo, un fine. Il matrimonio non deve essere consigliato e praticato se non per prevenire l’estinzione della specie umana. Di più, la donna, così come lo professavano Ippocrate e Aristotele, è considerata come la schiava dell’uomo, d’una essenza inferiore, la si tiene per una sorta d’irregolarit