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Bernardo, come vide li occhi miei nel caldo suo caler fissi e attenti, li suoi con tanto affetto volse a lei, chemiei di rimirar più ardenti. Paradiso · Canto XXXII Affetto al suo piacer, quel contemplante libero officio di dottore assunse, e cominciò queste parole sante: «La piaga che Maria richiuse e unse, quella ch’è tanto bella da’ suoi piedi è colei che l’aperse e che la punse.

Qual pare a riguardar la Carisenda sotto ’l chinato, quando un nuvol vada sovr’ essa , ched ella incontro penda: tal parve Antëo a me che stava a bada di vederlo chinare, e fu tal ora ch’i’ avrei voluto ir per altra strada. Ma lievemente al fondo che divora Lucifero con Giuda, ci sposò; , chinato, fece dimora, e come albero in nave si levò. Inferno · Canto XXXII

e 'l Varchi è al suo ritorno seren, sol, porto: e chi ha d'onor disìo, si rallegra, gioisce e loda Iddio. XXXII. A Girolamo Muzio Voi ch'avete fortuna nimica, com'animo, valor e cortesia, qual benigno destino oggi v'invia a riveder la vostra fiamma antica? Muzio gentile, un'alma così amica è soave valore a l'alma mia, ben duolmi de la dura e alpestra via con tanta non di voi degna fatica.

Tendi ben l'arco e su la corda incocca La freccia più mortale impiagatrice, Chè se per tua faretra egli trabocca Farai con un sol colpo Asia felice. Come a Georgo riserrar la bocca Alcmer discerne, ei la riapre e dice Rivolgendo le ciglia al ciel superno Inverso di Maccon, nume d'inferno: XXXII

Qual pare a riguardar la Carisenda sotto 'l chinato, quando un nuvol vada sovr'essa si`, ched ella incontro penda; tal parve Anteo a me che stava a bada di vederlo chinare, e fu tal ora ch'i' avrei voluto ir per altra strada. Ma lievemente al fondo che divora Lucifero con Giuda, ci sposo`; ne' si` chinato, li` fece dimora, e come albero in nave si levo`. Inferno: Canto XXXII

Vidi a lor giochi quivi e a lor canti ridere una bellezza, che letizia era ne li occhi a tutti li altri santi; e s'io avessi in dir tanta divizia quanta ad imaginar, non ardirei lo minimo tentar di sua delizia. Bernardo, come vide li occhi miei nel caldo suo caler fissi e attenti, li suoi con tanto affetto volse a lei, che miei di rimirar fe' piu` ardenti. Paradiso: Canto XXXII

che non paresse aver la mente ingombra, tentando a render te qual tu paresti la` dove armonizzando il ciel t'adombra, quando ne l'aere aperto ti solvesti? Purgatorio: Canto XXXII Tant'eran li occhi miei fissi e attenti a disbramarsi la decenne sete, che li altri sensi m'eran tutti spenti. Ed essi quinci e quindi avien parete di non caler cosi` lo santo riso a se' traeli con l'antica rete! ;

Rossavalla in Ispagna. La volgata: "si che la ripa ch'era perizoma"; voce greca: veste. «per ordine si conta» manca nel L. Comincia il XXXII Capitolo S'io avessi le rime aspre e chioccie, Come si converrebbe al tristo buco Sovr' 'l qual pontan tutte l'altre roccie

che non paresse aver la mente ingombra, tentando a render te qual tu paresti la` dove armonizzando il ciel t'adombra, quando ne l'aere aperto ti solvesti? Purgatorio: Canto XXXII Tant'eran li occhi miei fissi e attenti a disbramarsi la decenne sete, che li altri sensi m'eran tutti spenti. Ed essi quinci e quindi avien parete di non caler cosi` lo santo riso a se' traeli con l'antica rete! ;

Bernardo, come vide li occhi miei nel caldo suo caler fissi e attenti, li suoi con tanto affetto volse a lei, chemiei di rimirar più ardenti. Paradiso · Canto XXXII Affetto al suo piacer, quel contemplante libero officio di dottore assunse, e cominciò queste parole sante: «La piaga che Maria richiuse e unse, quella ch’è tanto bella da’ suoi piedi è colei che l’aperse e che la punse.