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Nel concetto che avesse Guglielmo attentato ai suoi giorni, il signore Waltom esce furioso serrando la porta a doppio giro di chiave, e così come l'ira lo mena, in veste da camera, col capo scoperto, si caccia giù per le scale, e corre ad accusare il misero giovane al Presidente della Corte Criminale.

Il Presidente aveva pensato alla riscossa; e avviluppatosi dentro un ampio mantello, col feltro sopra le ciglia, studiando il passo, con moti obliqui, nel punto stesso in cui l'orologio della cattedrale suonava un'ora batteva un picchio alla casa del signor Waltom.

dovere liberare da questo iniquo la terra" continua il Waltom, il quale non udiva vedeva più nulla, non si accorgendo lo sciagurato giovane avergli voluto porgere l'arme perchè lo uccidesse.

Invitato con cenno a sedere recusa, e con sottile arguzia imitando i modi inglesi diceva: "Signore, la vostra mano..." "Perchè?" "Giuratemi su l'onore vostro che non sarete per isvelare mai il mio nome quanto sono per dirvi." Il signore Waltom, meditato un poco, risponde risolutamente: "Non posso." "Perchè?"

Comunque paresse strano ricevere a colloquio in ora tarda un uomo ignoto, pure le condizioni dei tempi, del paese, e dei traffici, non persuadevano rimandarlo inascoltato. Il signore Waltom, ch'era persona prestante molto, scese giù di letto, si gittò addosso una veste da camera, e comandò introducessero il tardo visitatore. Il Presidente entra.

Si strinsero le destre: se le scossero more anglico, da slogarsi le spalle; e il signore Waltom pensò: "Questa è una degna e rispettabile persona."

Il picchio fu sommesso, e nonostante l'uscio venne subito aperto, conciossiachè la casa del mercante si assomigli ad Argo: gli occhi di coloro che vi abitano dentro non istanno mai tutti chiusi. Aperto l'uscio, il sopraggiunto domandò favellare al signore Waltom, e subito. Il servo risposegli che dormiva.

"Non mi battete!" balzando in piedi con disperata passione urla Guglielmo; e cavatasi una pistola di tasca la sporge verso il signore Waltom. "Scellerato! vuoi ancora levarmi la vita?" urla a sua posta il signore Waltom tratto fuori di . "Ma uccidetemi.... piuttosto.... in carit

Lo insidiatore sentì aprire la porta di casa; vide precipitare un uomo e correre alla sua volta; pensò fuggire, poi temè levare rumore, stette e si rannicchiò. Il signore Waltom passandogli da canto come folgore lo urlò, ma tanto l'ira il vinceva che non se ne accorse neppure. "Dove va costui?"

Queste ed altre simili diavolerie fantasticando, con presti passi si accostava alla casa del signore Waltom: la trovò chiusa; stette alquanto sopra di considerando se fosse o no bene bussare, e darsi a conoscere al servo che gli aveva aperto poco anzi: non gli parve prudente. Allora, fecondissimo com'egli era di partiti, gli occorse un ripiego.