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Fui legato ad una corda annodata alla punta di un albero, il quale inclinandosi sull'abisso, ne guardava il mezzo colla cima. Prima che la corda abbandonata a , mi sospendesse perpendicolarmente sulla voragine, io diressi ancora alcune parole ai Denti bianchi: Domando, io dissi, che la salma reale sia trasportata in Europa, per ricevere sepoltura nelle tombe de' miei padri.

Si raccontava a Bondione che, in quella voragine, tempo addietro, d'inverno, una giornata nebbiosa e nevosa, fosse caduto un povero diavolo il quale, ubbriaco di grappa, dormiva su la pietra dello sporto. S'era voltato a sinistra e panf! dentro nelle fiamme. Il desiderio di scaldarsi gli era stato fatale. A venti metri di lontananza ne avevano ascoltato le grida strazianti.

Giacomo Leopardi, allorquando, ancor giovanetto, nella solitudine del natio borgo, si sprofondava, con tragico abbandono, nella voragine sterminata dei suoi pensieri, scopriva nella ragione la causa del disordine sociale, e la rendeva responsabile dell’umana infelicit

Molte signore al vedere quella voragine, dove avrebbero potuto esser precipitate, svenivano; altri scherzavano dicendo: Sarebbe stato un bel salto! ma tutti ammiravano il coraggio della fanciulla che li aveva salvati. La sua mamma invece continuava a sgridarla e a dirle: Un filo soltanto mancava che andassi sotto alla macchina; che cosa avrei fatto senza di te? Perchè sei stata così imprudente?

Intorno intorno a lui un corruscar di faville e di fiamme verdi, brune e sanguigne. Un mar di fuoco presso presso gli ondeggia d'ogni lato; e dentro vi brulica la ciurma infernale. In un subito mille veltri infernali prorompono aizzati a fracasso su dalla voragine. Via precipitoso egli si scaglia attraverso i boschi, attraverso la campagna; e fugge mettendo lai e ululati. Ahi, me misero! misero!

I cavalieri dei Denti bianchi, i miei stessi ministri, le persone più autorevoli dello Stato disposti in circolo sull'orlo della voragine, tentavano di tagliare a colpi di freccia la corda che mi teneva sospeso. Era un supplizio lungo, lento, crudele, atrocissimo.

Uno scroscio di risa feroci accolse le mie parole, e delle voci si sollevarono dalla folla che gridavano: alla corda, alla corda. Fui condotto al luogo destinato ai supplizii. Quivi un abisso profondo, immenso, si apriva nel seno di una montagna: in fondo alla voragine, sulle punte di granito e di metallo taglienti come lame, roteavano stormi di astori e di aquile.

Fa caldo Donato suda; l'altro, impassibile, offre la rivincita... guadagna ancora. Fa un caldo orribile. Non rimangono più che centoquarantanove lire nel taccuino dello studente, il resto si è sprofondato nella voragine di pelle di bulgaro del signor Asdrubale. Poco stante la voragine si apre un'ultima volta e le centoquarantanove vanno a raggiungere le compagne.

Fino il duol del padre oppresso Nei nepoti resta impresso, E van pazzi a cento a cento Per chimerico spavento! O follia, sei tu un'orribile E fantastica megera Che trapassi in mezzo agli uomini Come rapida bufera, E che godi, sghignazzando, A toccare il fronte blando Del dormente nëonato Con un dito arroventato? O Follia!... Cupa voragine!... Viver... morti! Esser sepolti.... saperlo!

Questo cervellaccio pieno di diavolerie, questo spauracchio di bigotti, questo stregone dell'arte, m'aveva fatto accapponar la pelle per la prima volta nel Museo di Madrid, con un quadro che rappresenta un orribile esercito di scheletri vivi sparpagliati sur un immenso spazio, in lotta con una folla varia, confusa, disperata di uomini e di donne, che essi vogliono trascinare in una voragine dove li aspetta la morte.