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Una voce segreta gli diceva all'orecchio: «Rosen, tu sei perduto; esamina bene la tua posizione; aggiungi le gravi perdite d'oggi a quelle dei giorni antecedenti, e vedrai che non ti rimane più un quinto della tua fortuna; quelle mosche ti hanno rovinato: che farai tu qui, in un paese dove la povert

Lo scrupolo espresso dal narratore era credibile? Un amante che si sente amato conosce ostacoli al compimento dei suoi voti? Certo, nelle anime capaci di educarli, i pensieri generosi e gli scrupoli delicati hanno molta forza, segnatamente nei primordii della passione. Che la passione del Vérod fosse alla fase iniziale risultava dalle sue stesse dichiarazioni; ed egli appariva tanto diverso dalla sua reputazione, parlava con accento di così accasciata tristezza, nella sua voce c'era ancora tale tremore di pianto, che il Ferpierre non volle sospettare della sua sincerit

La voce rispose dall'oscurit

71 E con gran voce e con minacce chiede che portati gli sian, ma poco è udito; che chi ha ritratto a salvamento il piede ne la citt

S'erano i borghigiani Coricati assai presto, per poter l'indomani Svegliarsi di buon'ora, e gustar per intero La festa della forca. Dormiva il prigioniero? Io l'ignoro. Chi veglia è mastro Spaghi. E questi Faceva a bassa voce dei monologhi mesti: "Questo è quel dei dugento che in vent'anni suonati "Spaccierò sulla forca. I primi che ho spacciati "Mi costarono lagrime di compassione!

Era la mia virtu` tanto confusa, che la voce si mosse, e pria si spense che da li organi suoi fosse dischiusa. Poco sofferse; poi disse: <<Che pense? Rispondi a me; che' le memorie triste in te non sono ancor da l'acqua offense>>. Confusione e paura insieme miste mi pinsero un tal <<si`>> fuor de la bocca, al quale intender fuor mestier le viste.

"Non son io veramente sfortunata! diss'ella dopo alcuni istanti con tuon di lamento, ma a bassa voce: anche quest'unico divertimento mi toglie quell'anima di ghiaccio. Sperava che dovesse essere almeno solleticato dalla curiosit

Per tutto il giardino confusi al fragore del vento si udivano gridi di contumelia, e terribili minacce. La voce stridula del Conte Cènci, come l'uccello di sinistro augurio, strillava continua: Carne!... carne!... scannatelo come un cane...

Non sono cattivo, perchè sono felice; rispose Gino, colto da un soave turbamento, e abbassando la voce, poichè anche a dir poco voleva parlare solamente per lei. Se fossi cattivo, Minerva non mi assisterebbe più, nell'impresa poetica alla quale mi accingo. Si tratta di poesia; disse Fiordispina. Dovrebbe assisterla Apollo.

Questa voce vestita di forme poetiche volava di bocca in bocca, e i nostri battaglioni, bramosi di mostrarsi al paragone dell'esercito regolare, chiarivansi mediocremente interessati dello incontro drammatico dei due personaggi.