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Tra me e mio fratello s'intrapponeva la figura di Filippo Arborio, vivificata dal mio odio, resa dal mio odio così intensamente viva che io provavo, guardandola, in sensazione reale, un orgasmo fisico, qualche cosa di simile al fremito selvaggio da cui ero stato preso talvolta trovandomi sul terreno, di fronte all'avversario spogliato di camicia, al segnale dell'attacco.

Certo il mio amico Richter impressionava. Era una figura originale, di quelle che i giornali illustrati tedeschi mettono in una novella semplice e buona, vivificata dalla matita di un artista di spirito. Parecchie volte lo incontravo in quei paraggi, con una valigetta appesa a una mano, l'eterna ombrella nell'altra. La valigetta s'empiva di frutta: di erbaggi di latticinii, d'un po' di tutto.

Da quasi vent'anni era insegnante nelle scuole comunali di Torino, costretta a mantenere una povera sorella scema che non aveva altro aiuto. Per quanto esaurita dal lavoro, conservava ancora al di sotto del logoramento fisico della persona magra e leggera, i tratti di una sana e delicata bellezza, vivificata dalla luce di due grandi occhi pieni di pensieri e sempre attenti alle cose buone. Vestita quasi sempre di nero o con pochi ornamenti vedovili, essa portava da dieci anni il lutto all'unico amore della sua vita, perchè si considerava veramente la vedova dell'uomo che l'aveva amata, che aveva promesso di sposarla e che a ventisei anni era morto vittima di una infezione cadaverica sul punto in cui stava per ottenere una cattedra di fisiologia all'universit

Fu tutt'all'incontro nella nuova coltura generata, vivificata, spinta innanzi dalla religione, dall'operositá cristiana. Qui si, abbondavano i soggetti reali, belli, grandi, incalzanti. Ma, religiosamente letterariamente parlando, non oserem nominare come parti o frutti di tal coltura i Vangeli, gli Atti o le lettere degli apostoli.

La prima tragedia si svolse sulla terra col primo uomo. Era egli un animale perfezionato o una statua animata dal soffio di Dio? In ambo i casi la tragedia fu uguale, giacchè animale era diventato uomo col pensiero, statua riteneva il pensiero che l'aveva vivificata. Ma nella sua coscienza di primo sentì egli tutto ciò che sarebbe accaduto nella sua posterit

Ahimè! Cos'è dunque stata l'Arte per noi fino a ieri? Un trastullo ozioso, sterile, inutile. Cos'è che l'ha scaldata e l'ha vivificata? Cos'è che l'ha innalzata? E noi, che cosa abbiamo noi fatto? Come impazzati, come disperati siam corsi dietro un fantasma, una vana ombra che sapevamo di non poter mai raggiungere afferrare. Ed intanto avevamo un'anima. Ci siam noi curati di purificarla e di nobilitarla? Avevamo un ideale di perfezione morale. Ci siam noi studiati di seguitarlo e di esaltarlo agli occhi di tutti? Avevamo un ideale di Civilt