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Dove si va? All'Ospizio di Oropa. In questo ci arresteremo un po' fra alcuni giorni: scegliamo per ora le scorse. Si va a Cossila, lunga e sottil, sino allo stabilimento idropatico aperto nel 1858 dal dottor Vinea ed ora tenuto del dottor Emilio Coda con poco prospere sorti: si va al Favaro dalla fia di Nastasia e si può salire alla vetta della Burcina: a Pollone, al grandioso lanificio Piacenza: a Sordevolo, paese sull'Elvo, dove strepitano le industri macchine del Vercellone, del Sormano, del Maia, dove ancora si rappresenta eroicomicamente il mistero della passione e morte: all'austero convento della Trappa (1058 m.), fra le cui tetre rovine d'arcate, di sale, di celle, di refettori, si scalcinano all'eterno oblio i moniti salutari dipinti; dietro la Trappa in un piccolo abituro c'è la tomba, colla scritta C. W. 1803, dell'ultimo di quei laboriosissimi monaci agricoltori: si va all'Ospizio di Graglia, di cui ciarleremo più sotto: ai due Occhieppo: al villaggio di Graglia: al castello di Gaglianico, donato nel 1152 da Federigo imperatore al vescovo Uguccione, il fondatore di Biella-Piazzo: al castello di Moncavallo: alla vetta del Bricco e al castello di Ternengo, a Pettinengo, a Mosso: ad Andorno, a Sagliano-Micca, all'Ospizio di san Giovanni, pei quali luoghi prometto tre ciarle: si va alla Colma d'Andorno, ai tre Turlo, alla Bocchetta della Sessera: a Tolegno; alle castella di Perrione, di Verrone, di Valdengo, di Perretto, di Castellengo, di Repolo, di Masino, d'Azeglio... Volete altro? Non finirei più: e vi dico che queste sono tutte scorse bellissime che soddisfano tutti i gusti. La signora trover

Due parole di fretta. Il Pellegrino nella «Vinea Sacra» disse questa tomba esser quella della regina Teutberga, moglie di Lotario, re di Lotaringia, la quale, ripudiata, avrebbe cercato ricovero fra questi monti bergamaschi, confortandosi alle parole del beato Alberto di Sogra. Una scena fra questi e la regina è rappresentata su un grande quadro della parrocchiale di Pontida. Ma alla tradizione popolare, e al sasso che serba, sotto un castagno, le certe impronte dei due, osta la cronologica verit