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Vi sono però alcuni pochi eletti, che sono d'oro prima e d'oro poi; sempre. Tu mia figliuola devi saper trovare uno di questi. Fra i moltissimi, che cambiano il loro metallo nelle diverse fasi della loro carriera amorosa, ve ne sono alcuni, nei quali il metallo è sempre vile. Prima è rame dorato, poi cristofle, poi piombo.

E allora cercar la pace nella morte è un cercar il vantaggio suo nel castigo altrui, qualche cosa di più crudele e nel tempo stesso di più vile che il vivere a spese delle lagrime de' tuoi simili. La morte che vien da Dio è invece cosa matura e buona, e nessuno dorme così bene come chi dorme benedetto nel cuore d'un fratello.

Sacro pastor, che la tua greggia umile, di caritade acceso e d'Amor pieno, guidi fuor del mortal camin terreno, per ricondurla al suo celeste ovile; se 'l ben'oprar ti rende a Dio simile, or che raggio divin le scalda il seno, ricevi o Santo nel tuo pasco ameno questa tua pecorella errante e vile;

Federico poteva essere stato veduto. Se il duca venisse a sapere del colloquio avuto da altri che da lei, sarebbe stato peggio. Ella si decise. Ebbene , per un istante lo vidi, disse. Lo vedeste? gli parlaste? e me lo confessate?... Siete voi divenuta pazza?... Oh! il vile!... Vi ha pregata lui che gli salvaste la vita... Ma ora non isperate da me alcuna piet

Flebil vista a mirarsi Sulla terra stillar vile e negletto Il tronco, onde Ellesponto anco paventa: Atro il bel volto e sparsi I crin fra il sangue, e del feroce aspetto La bella luce impallidita e spenta! CHIABRERA, Ode in morte di Astore Baglione.

Tutto Ciò che santo brilla, Che divelle dalla creta, Che solleva ad alta meta, Dobbiam credere ed amar: D'infelici sprezzatori Non confondaci lo scherno: Vile sforzo è dell'inferno ogni cosa dissacrar. Quali volge a noi la Chiesa Rimembranze in tutti riti? Son materni, dolci inviti A speranza ed a fervor.

Ma se tu fussi buono, el faresti; ma, perché tu se' gattivo, non sai riprendere ti dispiace il difecto altrui. Tu dispregi gli umili e virtuosi poveregli. Tu li fuggi: ma tu hai ragione di fuggirli, poniamo che tu nol debba fare; tu li fuggi perché la puzza del vizio tuo non può sostenere l'odore della virtú. Tu ti rechi a vile di vederti a l'uscio e' miei poveregli.

La umilitá non è sola, ma ha la serva della viltá e spregio del mondo e di , che fa l'anima tenere vile: non appetisce onori, ma vergogne. La quale chiave diserra lo sportello che è nella porta del cielo, come la porta che ha lo sportello.

SENECA Signor, non sempre i miei consigli a vile tenuto hai tu. Ben sai, com'io, coll'armi di ragion salde, arditamente incontro al giovanile impeto tuo mi fessi. Biasmo, e vergogna io t'annunziava, e danno, dal repudio di Ottavia, e piú dal crudo suo bando.

Poi ripiglia, mugghiando più che sclamando: Avanti, se sei un prode! se sei un vile, indietro! o il mio pugno levato risponder