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Ah!... È stata una cosa orribile! esclamò Emilia, ancòra vibrando. Sapeva, ed era felice!... Io non credeva.... Nessun rammarico, nessun dolore, nessun rimpianto per la mia affezione.... No, non imaginavo tanta facilit
O generata per mirar la gioia negli occhi, e far ghirlande di giunchiglie, passando in danza fra le maraviglie dolcissime d’un maggio che non muoia: o tu che porti in te la giovinezza di tutti i rivi, e pur ti godi a bere ad ogni fonte che ti dia piacere, ad ogni raggio che ti dia bellezza: stupefatta io ti guardo, e mi domando chi sei: nè più ricordo il mio supplizio nel procrearti, e il lungo sacrifizio de’ miei begli anni, in te sola vibrando.
Uccidi! Uccidi! Costanza. L’amore. Ella ha risposto a voce bassa vibrando il colpo nel petto dell’uomo e lasciandovi il ferro. Balza indietro perdutamente, e lo guarda barcollare. Gherardo Ismera. Amico, fratello, tu mi vedi. Egli trattiene lo spirito nella ferita con uno sforzo sovrumano. La notte dei cipressi è sopra la sua fine.
Lo credo! rispose il Vérod subitamente vibrando come un ferito che sente il ferro ricercar la sua piaga. E avete trovato altre prove od argomenti che confermino la vostra accusa? Non ancora.
Ivi, somma pietate al guardo umano, Scannato in terra canuto uom rimira, E da gli altri cadaveri lontano Infra duo fochi di cipresso il tira: Poi supin lo distende, indi sul piano Ben sette volte a lui dintorno ei gira Vibrando con la destra un orrido angue, Ma spande con la manca onda di sangue.
Egli si mosse di nuovo come se scattasse da irti aculei, girò per la stanza lottando con tutto sè stesso, portando ora una mano ora l'altra alla bocca quasi per voglia di mordere, finchè voltando le spalle alla signorina Polony si fermò davanti ai vetri di una finestra vibrando in tutti i muscoli del suo piccolo corpo robusto, reso quasi cieco da un velo di lagrime morte che non sapeva più trattenere.
E allora vibrando la voce e li sguardi sopra di lui:
Allora avvenne una breve zuffa. I corsali di Cifalonia vestivano cotte di maglia, erano agili come gatti pardi, e gittavano urli rauchi vibrando i colpi. Molti caddero per opera di L
E voltosi attorno per vedere che nissuno l’udisse, vibrando le parole e fremendo: E il dir che ci siamo rimasti noi!.... noi gente libera, che in quattro salti, auf!.... su per ogni via che abbia un po’ di bosco d’intorno.... capisci?.... ci possiamo prendere il gusto.... d’avere un po’ più di quello che ci danno questi can grossi, e senza fatica!
Selva-di-crini! esclamò il giovane, vibrando lampi dagli occhi. Selva-di-crini, per lo appunto.... Tu mi riconosci! Io ti amo da due anni, da due anni ti desidero. Hai tu udito l'altra notte sotto i tuoi balconi una voce che cantava al suono del mandolino la bella romanza che comincia colle parole: Al chiarore degli astri divini Corre il gallo alla Selva di crini?
Parola Del Giorno