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96 Ella, prima ch'avere altro consorte che 'l suo Ruggier, vuol far ciò che può farsi; mancar del detto suo; Carlo e la corte, i parenti e gli amici inimicarsi: e quando altro non possa, al fin la morte o col veneno o con la spada darsi; che le par meglio assai non esser viva, che, vivendo, restar di Ruggier priva.

Ho letto, non so più in qual libro, di un filosofo che sudò di molte camicie a cercare se il tempo fosse un gran veneno, come l’ha dichiarato il Petrarca, o un gran rimedio, siccome è dimostrato da tanti e tanti casi della vita. Inutile studio, a parer mio! Spesso i veleni più possenti riescono farmachi, e i farmachi più blandi riescon veleni.

Ma dal rabbioso cor voci spietate Spargeva Aletto, e terribil freme, Che da la fronte, e da le ciglia irate Fiamma rinversa, e rio veneno insieme; Spento Ottoman, spente sue squadre armate Quì rimiro oggi mai, spenta ogni speme, E che si possa far, quinci m'adiro, Per opra nostra a suo favor, non miro.

Quarto: ancorché si conoscesse, non séguita che, giovando questo remedio al Regno, giovasse all'altre cittá d'Italia, per le diverse condizioni dell'uno e dell'altro; come si vede che alcune medicine a alcuni giovano, e ad alcuni le medesime nuoceno, e ad alcuni altre cose sono nutrimento, che universalmente ad altri son veneno.

Mentre il giovine Ariberti beveva a lunghi sorsi «lo suo dolce veneno», la sconosciuta aveva notato il suo cambiamento di posto, si era accorta che tutta quella conversione a destra e quell'appostamento a sottosquadro eran fatti per lei, e di tanto in tanto chinava gli occhi verso quel giovinottino elegante, bruno di capegli, pallido in viso, e di lineamenti aperti, che dardeggiava a lei così vivide occhiate. Quelle occhiate dicevano un subisso di cose; egli aveva nello sguardo tutte le precocit

59 Un medico trovò d'inganni pieno, sufficiente ed atto a simil uopo, che sapea meglio uccider di veneno, che risanar gl'infermi di silopo; e gli promesse, inanzi più che meno di quel che domandò, donargli, dopo ch'avesse con mortifero liquore levatole dagli occhi il suo signore.

Veduto avresti a quel suo dir costretti I superbi inchinar l'arme fatali, E gonfiar d'ira e di veneno i petti, Ed avanzar ne gli infiniti mali. Spiega Michel poi c'ha finiti i detti Rapido il corso fiammeggiante e l'ali, E d'aurei nembi risonando intorno Fa nei campi superni almo ritorno.

117 Essi vedendo il re che di veneno avea le luci inebriate e rosse, ed essendo da molti istrutti a pieno de la cagion che la discordia mosse, e parendo a Grifon che sua, non meno che del re Norandin, l'ingiuria fosse; s'avean le lance fatte dar con fretta, e venian fulminando alla vendetta.

Egli ancor non tacea, quando sen viene Lo strale ingordo, ma sel prende a scherno Lo scudo immenso, e' suoi furor sostiene Con l'alta tempra de lo smalto eterno; Giassarte ove il mirò, gonfia le vene E di veneno e di disdegno inferno Oltra l'usato, e mosso fu stringendo La scimitarra, a rimirarsi orrendo.

112 lndi il messo soggiunse il gran periglio dei Saracini, e narrò il fatto a pieno; e diede insieme lettere del figlio del re Troiano al figlio d'Ulieno. Si piglia finalmente per consiglio che i duo guerrier, deposto ogni veneno, facciano insieme triegua fin al giorno che sia tolto l'assedio ai Mori intorno;