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EUFRANONE. Ed io, soprapreso da diversi effetti, non so qual io mi sia: allegro dell'amorevol fratellanza, ripieno d'ineffabil meraviglia della prudenza di mia moglie, allegro della figlia risuscitata, confuso e pieno di vergogna veggendomi dinanzi a quella che ho ingiuriata a torto con la lingua e uccisa con le mie mani.

regalmente ne l’atto ancor proterva continüò come colui che dice e ’l più caldo parlar dietro reserva: «Guardaci ben! Ben son, ben son Beatrice. Come degnasti d’accedere al monte? non sapei tu che qui è l’uom felice?». Li occhi mi cadder giù nel chiaro fonte; ma veggendomi in esso, i trassi a l’erba, tanta vergogna mi gravò la fronte.

CLERIA. Lo dici per ischerzar meco; io sarei cosí sciocca o fuori di me medema, che veggendomi innanzi e ragionandomi quello che piú della propria vita amo, io non lo conoscessi. ESSANDRO. Anzi, or ora vi vede. CLERIA. Forse sta nascosto qui intorno? ESSANDRO. Dico che vi sta innanzi come io, e vi parla come io.

Pur come avvenne a Piero, in sua presenzia la vista persi, il senno e le ginocchia. Chi sopra uman valor si fa violenzia portar tal peso, vinto s'inginocchia. Veggendomi egli a terra, di clemenzia pingesi 'l volto e con pianto m'adocchia: poi, sollevando i lumi al ciel, tal voce muosse, ch'anco m'abbruggia e mai non cuoce.

Deh come lieta, e del mio ben gioiosa Verrebbe l'Asia a rimirarmi intenta Veggendomi apparir vittoriosa Col voto altier de la sorella spenta? Qual non sar

regalmente ne l'atto ancor proterva continuo` come colui che dice e 'l piu` caldo parlar dietro reserva: <<Guardaci ben! Ben son, ben son Beatrice. Come degnasti d'accedere al monte? non sapei tu che qui e` l'uom felice?>>. Li occhi mi cadder giu` nel chiaro fonte; ma veggendomi in esso, i trassi a l'erba, tanta vergogna mi gravo` la fronte.

DON IGNAZIO. Non mi comandar questo, cara madre; ché costui, solito a far tradimenti, veggendomi disarmato, che non mi tradisca di nuovo. DON FLAMINIO. Tien mano alla lingua se vòi ch'io tenghi le mani all'armi. POLISENA. Ed è possibile che possa tanto la rabbia in voi che pur sète stati in un istesso ventre? rabbia piú convenevole a' barbari che a' vostri pari?

regalmente ne l'atto ancor proterva continuo` come colui che dice e 'l piu` caldo parlar dietro reserva: <<Guardaci ben! Ben son, ben son Beatrice. Come degnasti d'accedere al monte? non sapei tu che qui e` l'uom felice?>>. Li occhi mi cadder giu` nel chiaro fonte; ma veggendomi in esso, i trassi a l'erba, tanta vergogna mi gravo` la fronte.

regalmente ne l’atto ancor proterva continüò come colui che dice e ’l più caldo parlar dietro reserva: «Guardaci ben! Ben son, ben son Beatrice. Come degnasti d’accedere al monte? non sapei tu che qui è l’uom felice?». Li occhi mi cadder giù nel chiaro fonte; ma veggendomi in esso, i trassi a l’erba, tanta vergogna mi gravò la fronte.

ESSANDRO. E vi basta l'animo, signora mia, far cosí grande oltraggio al debito e alla riverenza che vi porto, cadendovi nell'animo ch'io disegnassi farvi cosí gran torto? Può dunque essere che, veggendomi scolpita nella fronte ogni mia voglia, facciate di me cosí iniquo pensiero?