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Ella trepidò. Ed egli: Affrettati! Non m'ami? .... T'amo, ! Ma tu qui vedresti un grande tormento! Oldrado e Guidinga verranno a ghermirmi tra poco! ed Ugo barcollò. Ugo! gridò Imilda. E fu così potente la voce di lei, che il cavaliere si scosse, rattenendola e lamentando: Questa è voce di paradiso! Imilda, non fuggirmi! Sono nell'affanno immenso! Non fuggirmi dalla terra!

Ben s’avvide il poeta ch’ïo stava stupido tutto al carro de la luce, ove tra noi e Aquilone intrava. Ond’ elli a me: «Se Castore e Poluce fossero in compagnia di quello specchio che e giù del suo lume conduce, tu vedresti il Zodïaco rubecchio ancora a l’Orse più stretto rotare, se non uscisse fuor del cammin vecchio.

tu vedresti il Zodïaco rubecchio ancora a l’Orse più stretto rotare, se non uscisse fuor del cammin vecchio. Come ciò sia, se ’l vuoi poter pensare, dentro raccolto, imagina Sïòn con questo monte in su la terra stare , ch’amendue hanno un solo orizzòn e diversi emisperi; onde la strada che mal non seppe carreggiar Fetòn,

Ma chiunque tu sii, operaio, agricoltore o uomo di mare, il tuo posto è fra i nobili cuori, per quali l'amore è sacrifizio, l'abnegazione, dovere. Mario, piccolo Mario, se tu per un momento potessi entrare nella mia stanzetta da studio, vedresti molte carte, molti libri, molti ninnoli; e vedresti anche, custoditi in una piccola campana di vetro, tre pezzetti di zucchero, un nome, una data!

tu vedresti il Zodiaco rubecchio ancora a l'Orse piu` stretto rotare, se non uscisse fuor del cammin vecchio. Come cio` sia, se 'l vuoi poter pensare, dentro raccolto, imagina Sion con questo monte in su la terra stare si`, ch'amendue hanno un solo orizzon e diversi emisperi; onde la strada che mal non seppe carreggiar Feton,

Più fido mi vedresti ora alla Croce, Più concorde or sarìa nostro consiglio. E tu stesso maestri avendo gli anni, Con più sicura man rigetteresti Del secol nostro gli abbaglianti inganni, E tutti i lumi tuoi foran celesti. Ma fu per te misericordia certo, Che tu morissi pria dell'ora, in cui Trassi prigione in bolgie, ove deserto In grandi strazi per due lustri io fui.

tu vedresti il Zodiaco rubecchio ancora a l'Orse piu` stretto rotare, se non uscisse fuor del cammin vecchio. Come cio` sia, se 'l vuoi poter pensare, dentro raccolto, imagina Sion con questo monte in su la terra stare si`, ch'amendue hanno un solo orizzon e diversi emisperi; onde la strada che mal non seppe carreggiar Feton,

Ché se non fossi cosí cieco degli occhi dell'intelletto come sei, vedresti l'ombre di Menandro, di Epicarmo e di Plauto vagar in questa scena e rallegrarsi che la comedia sia gionta a quel colmo e a quel segno dove tutta l'antichitá fece bersaglio.

Ond'ella, che vedea me si` com'io, a quietarmi l'animo commosso, pria ch'io a dimandar, la bocca aprio, e comincio`: <<Tu stesso ti fai grosso col falso imaginar, si` che non vedi cio` che vedresti se l'avessi scosso. Tu non se' in terra, si` come tu credi; ma folgore, fuggendo il proprio sito, non corse come tu ch'ad esso riedi>>.

A pranzo tu vedresti freschissime vesti bianche, pettinature d'ottimo gusto col fiore alpino, gioielli preziosi, trine delicate, e, quel che più importa, visini allegri, nobili, capricciosetti. Qui vi sono molte signore torinesi, una signora milanese, che villeggia a Broni, la inglesina, la francese e la Y X.