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Se amore nasce da lascivia, o come avviene che nel muovere degli occhi onesti e tardi della tua donna tu vedevi il dolce lume, che ti mostrava la via che al ciel conduce?

Al continuo moto è succeduta la quiete, son vuote le vie, vuoto il tempio: d'ogni intorno ove pria non vedevi che scoglio ed erba, l'occhio si riposa sur un gruppo atteggiato d'allegria che intende al cibo ed a ricercare l'animo con nuova e pura gioja.

E vedevi e' dimòni, come Io ti mostrai, che fuggivano come decto è. E sai che fu tanta la pena che tu ricevesti nella mente tua e la puzza, che quasi ti pareva essere in su la morte. Tu non vedevi luogo dove tu e gli altri servi miei vi poteste ponere, acciò che questa lebbra non vi si ataccasse.

E i popolani abbassavano il capo, quando noi si passava, che la maggioranza dei Digionesi era republicana: e lo svelto ed allegro Garibaldino era divenuto sornione e lo vedevi trascorrere colle mani in tasca, col berretto sugli occhi e mordendosi i labbri, e ad ogni poco sentivi ripetere, commiserandoli, i nomi dei prodi caduti... solo i volti dei moblots brillavano per insueta gaiezza... non ci era più dubbio.

«Addio, addio. I love you. Ad alta notte rombando Passava il treno lontano. Venni al balcon palpitando Con la lucerna a la mano. Laggiù correvi correvi Tu via nel treno veemente, Come una stella vedevi La mia finestra lucente. Allor ti strinsi al mio petto Con un fulmineo pensiero; Tu pur sul core m'hai stretto Nel più profondo mistero.

Sai che Io alora ti mostrai me in figura d'uno arbore, del quale non vedevi il principio il fine, se non che vedevi che la radice era unita con la terra; e questa era la natura divina unita con la terra della vostra umanitá.

E non vedevi di potere stare tra piccoli tra grandi, vecchi giovani, religiosi cherici, prelati subditi, signori servi, che di questa malediczione non fussero contaminati le menti e i corpi loro.

E qui il poeta finiva e la parola dolor con cui avea terminato tu la vedevi ripetuta ai quattro angoli dell'ode!... Sia stato un malfattore colui che vergò questi versi?... Se anche lo fu, è certo che fu più infelice di quello che fosse colpevole!

Mi domandasti le mie angoscie, i miei timori, poichè mi vedevi tremar sulla soglia come trema un colpevole... Ed io simile ero ai vagabondi feriti che vanno rantolando di porta in porta, in cerca di rifugio, tra i pugni alzati delle folle implacabili!... Mi parlasti di cose indifferenti!... Domandasti della mia vita passata, della mia patria lontana... Volesti sapere il mio nome e tutto ciò che si suol domandare ai viaggiatori stanchi, beventi alle fontane, la sera, quando tutto si fa nero...

Avea i capelli bruni., non lunghi ed arricciati, Da gocciole lucenti coperti ed imperlati, Ed il suo viso imberbe più giovin dell'aprile Era d'una bellezza perfetta e femminile. Ei pure era sorpreso, e coi grand'occhi neri Pieni di dolce ardore e languidi ed alteri La contemplava fisso. A un tratto fu vicino. «Io ti scorsi da lungi nel raggio mattutino. Colui che non vedevi per ammirarti accorse.