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L'ombra si rizzò. E, come se ne avesse dato il segno, altre si agitarono in quella fossa lunga e stretta, umida e fumigante. Adesso, rapidamente, la luce svelava e coloriva tutto: i soldati, le armi, le corde arrotolate a cerchio e ammassate, gli apparecchi telefonici riparati in una buca, i mucchi di vanghe e di gavette il cui metallo accoglieva gi

Inaspriti e stimolati dal melanconico canto, tutti quei poveri braccianti avanzavano in massa colle loro falci, zappe e vanghe in aria per dar addosso ai preti e compagni..... Ma una voce potente come quella del tuono, uscita dal Foro, ristabiliva la calma in un momento. «Ite ai vostri lavorituonava la favella del savio.

Il padre Anacleto spiegava ad alta voce tutte queste belle cose, mentre dava occhio al proseguimento dell'opera. Gli strati del terreno si succedevano con varia vicenda di chiaro e di scuro. Tutto ad un tratto, le vanghe diedero un suono sordo, come di cosa asciutta e consistente che si sfaldi. E venne fuori una sostanza grigia, lamellare, in cui si riconobbe tosto uno strato di ceneri.

Mi giungon risate e singhiozzi, susurri di baci, preghiere di voci commosse; baleni di falci che taglian le messi feraci, di vanghe che scavan le fosse; conflitti di forze lottanti ne l’aspra conquista de l’uom su i selvaggi elementi; bisbigli sommessi de l’erba che cresce non vista ne gli orti de i vecchi conventi.

Le canzoni, che ai padri narrarono dell'aia E dei campi le cure, tuoneran tra i macelli... E saran la funebre ironia dei ribelli! Quelle mani incallite saccheggieran le alcove Dove i ricchi dormirono i lunghi sonni, e dove Procrëavan tiranni alla timida plebe! I badili e le vanghe, use a romper le glebe, Sfracelleran le teste dei bimbi e dei vegliardi!...

Amatevi fra voi, pei dolci e belli sogni ch’oggi fioriscon su la terra, uomini de la penna e de la guerra, uomini de le vanghe e de i martelli. Schiudete i cuori: in essi irrompa intera di questo l’eterna giovinezza. Io passo e canto che vita è bellezza, passa e canta con me la Primavera. Alla mia seconda bambina vissuta un mese.

Quattrocento lavoranti del canale emissario si erano ammutinati chiedendo la paga, che si negava loro da più settimane, e armati di pale e di vanghe marciavano su Roma, per venir da a domandare al principe la loro mercede. La duchessa, tornando di fuori, aveva veduto il buttero scender da cavallo e parlare concitato col portinaio, mentre scoteva il cappello bagnato di sudore.

Era una stalla. Piovea la luce smorta Da una piccola lampada che dall'alto pendea; Una magra giovenca gravemente giacea Su poca paglia; agli angoli delle rozze pareti I ragni sciorinavano le polverose reti; La soffitta, composta d'esili travicelli, Era negra pel fumo; vanghe, zappe, rastrelli In un canto appoggiavano l'aste lunghe e lucenti; In fondo c'era un mucchio d'erbe e di fiori olenti Falciati nella sera. La fanciulla s'assise Su quel mucchio di fiori; alzò gli occhi e sorrise. Poi disse a voce bassa: "Qui ci vede nessuno! "Mio padre dorme... E poi sar

Il Barabba incollerito ripiglia: «o perchè non s'impedisce?» E il Medici più aggrondato, che mai: «non si puòIl Barabba sta cheto, e quinci partitosi si accorda con alquanti dei suoi compagni, gente pronta a mettersi in qualunque sbaraglio, e con essi esce dal Vascello; di celato si accosta ora nascondendosi dietro a un vaso di limoni, ed ora dietro una siepe al terrapieno; alla stregua, che sparisce lo spazio ai compagni viene manco il coraggio, sicchè all'ultimo resta solo, di ciò si accorge: solo pertanto arriva al terrapieno, e solo di un salto piomba giù fra i soldati gridando: «siete tutti morti!» I Francesi naturalmente temendo gli tenesse dietro grossa mano dei nostri, gittati via i badili, e le vanghe scappano via a pigliare i moschetti, per difendersi; ma il Barabba volgendo allora gli occhi per contare un po' con quanti moveva all'assalto, si scorge solo: pianse di rabbia, e per questa volta la fortuna risparmiando l'animoso gli concesse tornare salvo al Vascello, dove il Medici dopo avergli concesso le meritate lodi lo volle con una moneta ricompensare: il Barabba gli ficcò gli occhi addosso a squarcia sacco, ma il Medici pronto riparava la svista dicendo: «tienla per cambiarla in una medaglia