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La giovinezza, il riso, Le grazie ed il piacer Fuggon tremanti al viso De l'inamabil Ver; Fuggon su l'ali rosee Del vago error conquiso La giovinezza, il riso, Le grazie ed il piacer.

Marta ascoltava in silenzio. Teste esaltate concluse la signora Oldofredi, accomodandosi il fiocco della sciarpa. I buoni matrimoni sono quelli combinati dalla ragione. Io, vedi, avevo diciotto anni quando conobbi tuo padre. Non ne ero innamorata proprio niente. Veniva in casa nostra due volte alla settimana a giuocare al sette e mezzo; si usava molto allora. Mi par di vederlo: entrava duro duro, un po' angoloso, miope, salutava con quel cenno vago delle persone che non veggono un palmo più in l

Con un gesto vago si mise una mano sugli occhi, e il cuore le si strinse in una emozione di addio. Al di l

Voi andavate a cercare un fatto da nulla, quasi un fuscellino dimenticato per via, e su quello fondavate un altro ragionamento, più leggero, più sottile, più vano. Ed era quello che vi contentava di più. Perchè ciò? perchè un vago sospetto, un presentimento sordo, come la voce dell’istinto, vi diceva: la traccia è quella; tutto il resto è.... logica; e la logica, in questa materia, non serve.

Questo desiderio vago di tutte le coscienze d'allora, acuito dalle sofferenze della politica interna e dal risveglio della coltura classica, diventa in Macchiavelli passione. Artista della politica, porta la propria anima in una politica che fatalmente non poteva avere coscienza: pare la fusione dell'assurdo e invece è la fusione della vita. Il suo libro che dovr

Al teatro vidi Giorgio. Egli era stato all'Albergo Milano. Ma Fulvia non lo aveva ricevuto. Pure la sua scrittura era scaduta, ella non cantava più, e doveva essere in casa. Egli era inquieto. Quanto a me avevo un senso vago d'essere un eroe dell'amicizia.

Misero Mopso! O patria, o patria cara; o grande Antiniano, o bel Sermino, o vago Formione, o scoglio amato quando sar

Riformare la mobilia, se non in tutto almeno in parte: tutte quelle sale tetre con quei mobili neri, roba d'altri secoli, consunti dai tarli, roba da antiquari, sostituirli con aerei, azzurri, rosei mobili di stile floreale; e bianco e oro alle pareti; e su la spianata invece di quei funebri cipressi, spianarvi un lawn-tennis, e perchè no? sostituire il vecchio e geometrico giardino all'italiana con tutti quei vasi di limoni, con tutti quei corridoi di verdura, con un vago e vario giardino all'inglese.

Tu non a me sul fin di mia vecchiezza Gli occhi componi; io son, che morta omai Sul tuo più vago fior di giovinezza Mando sotterra te che tanto amai. Qual ti far

Quel giorno, il domani, e i seguenti vagò alla ventura, secondo che il capriccio, il caso, il cavallo, qualche idea, qualche superstizione lo portassero: fermavasi in un paese senza un perchè, camminava, tornava indietro, finchè ricapitava pur sempre al mulino.