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a cui, del capo urtando al vecchio legno, chiedo la notte e chiedo il la sorte del viver mio, ma invan chiedo. ed un segno che plachi un po' la morte: chè tutt'insieme il venerando stuolo non fa più breccia, quando il cuore assale, di quel che faccia lento un vermiciuolo nel logoro scaffale....

Indomito la man, feroce il brando, Fra lampi d'ira fulminoso il ciglio Trascorre intorno su l'arcion notando L'armi, e le membra a riguardar vermiglio, Fracassa i remi, e ne le prore urtando Non lascia alma fuggir senza periglio; E gi

Si disperava allora, correndo inquieta per la casa, urtando sempre nella freddezza dolce di Alberto che non comprendeva nulla di queste agitazioni, che le compativa però, suscitando così mille rimorsi nella coscienza di Marta; per cui ella si gettava di nuovo fra le braccia di suo marito singhiozzando.

Lo sceicco Tell-Afab, scorgendo il pericolo che correvano quei poveri diavoli, volse in furia il cavallo e urtando quelli che gli si stringevano d'attorno e calpestando quelli che gli si paravano dinanzi, corse in loro aiuto. Largo! largo! tuonò lo sceicco. Morte agli egiziani! vociarono i guerrieri del Mahdi, agitando freneticamente le armi. Fate largo! ripetè Tell-Afab. Fate largo!

Andrea fumava, e la punta del suo naso monumentale compariva e scompariva a vicenda tra i globi di fumo come la cima d'una montagna circonfusa di nuvole. Ogni momento la vettura, ch'era priva di molle, urtando contro una pietra più grossa, dava un sobbalzo e palleggiava Roberto da una parte all'altra del sedile.

Improvvisamente, presa da una orribile paura, ella si mise a correre, vedendo appena la sua strada, urtando le persone, lasciando appena il tempo alla guardia di tagliare il biglietto, arrivando sul terrapieno, appena a tempo per vedere il treno delle due e cinquantacinque allontanarsi lentamente. Ella tese le braccia e gridò, come se avesse potuto fermarlo. Un facchino sorrise; mentre gli impiegati della stazione, raccolti in gruppo, la guardavano con curiosit

Solo nella via sentì il freddo delle spalle nude sotto il raso nero del dominò; non aveva messo pelliccia, lei abituata a stare calduccio. Ma come la febbre divoratrice le saliva al cervello, non sentì più il freddo. Una nuova paura fu quella di non trovare carrozza. Camminava impacciata e guardinga, gelata dal freddo, riarsa dal caldo, urtando nelle colonnine; smarrendo la via sotto la maschera. Gi

Mi inoltrai con molta disinvoltura, urtando a destra e a manca, finchè, giunto sotto il pronao, m'avvidi che il proseguire era impresa impossibile. Mi alzai sulla punta dei piedi per vedere l'altare; memore ancora delle messe udite in compagnia di mia madre, m'accorsi di essere giunto in tempo, la messa era ancora buona; il libro non era ancora voltato.

Una nottola venne nella stanza a squittire Attirata dal lume; fece due giri in tondo Nelle pareti urtando; poi nel buio profondo, Fuori della finestra, tornò, battendo l'ali, Spaventata d'avere osato tanto. Eguali Alle gocce che il tufo nell'umide caverne, Lagrime solitarie, lentamente secerne, Poche gocciole fredde imperlavan la testa Del boia. Egli diceva: " Fu una notte funesta!

Un mattino di giugno, per la stradicciuola solitaria lungo il mare, ella mi ora passata dinanzi rapida, nera, con un'audace andatura; avventandomi in faccia il fruscio delle sue sottane di seta e un violento profumo: urtando e sconvolgendo fino alle ultime fibre tutto il mio essere.