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Vegna ver' noi la pace del tuo regno, che' noi ad essa non potem da noi, s'ella non vien, con tutto nostro ingegno. Come del suo voler li angeli tuoi fan sacrificio a te, cantando osanna, cosi` facciano li uomini de' suoi. Da` oggi a noi la cotidiana manna, sanza la qual per questo aspro diserto a retro va chi piu` di gir s'affanna.

Al degno sbirro era entrato il sospetto che autore di tutte quelle birbonate fosse Peppe: ma come fare ad averne la certezza? Riga diritto ragazzo! gli diceva facendo gli occhiacci ogni volta che l'incontrava per la strada. Ma lui cacciava le mani in tasca, e alzava le spalle, ed esclamava: O che vi salta in mente, mastr'Andrea! Basta, sono affari tuoi codesti.... uomo avvisato, mezzo salvato.

Brava! disse Vittorio. Che gioia! I tuoi racconti mi piacciono tanto. Vediamo questi eroi! disse Carlo, anzi, dovresti cominciare subito. Per questa sera, rispose Maria, contentati di studiare; il mio manoscritto è in fondo al baule. È tanto noioso questo latino! Ora poi che sono in vacanza....

V'è tale abitator su questa aprica, Ultima sfera, che al tuo passo intorno Volge ignorata, e tu scemi a fatica, V'è tal, che dal raggiante aureo soggiorno, Ove chiusa nei tuoi pepli ti assidi, Ti scaccer

In me, in me! Sono un essere malaugurato e sventurato. E perchè? Non hai amato? Troppo presto e troppo male, Clara! Non sei stato amato? Troppo tardi, troppo tardi. I tuoi ricordi saranno dolci, nella vecchiaia ella soggiunse, con una glaciale tenerezza. Io non giungerò alla vecchiaia degli anni, lo so. Fortunato te!

Tre specchi prenderai; e i due rimovi da te d'un modo, e l'altro, piu` rimosso, tr'ambo li primi li occhi tuoi ritrovi. Rivolto ad essi, fa che dopo il dosso ti stea un lume che i tre specchi accenda e torni a te da tutti ripercosso. Ben che nel quanto tanto non si stenda la vista piu` lontana, li` vedrai come convien ch'igualmente risplenda.

A dispetto de' tuoi maestri, la tua coscienza ti libererá dall'obbligo di venerare ciecamente gli oracoli di un codice vecchio e tarlato, per sottoporti a quello della ragione, perpetuo e lucidissimo. E riderai de' tuoi maestri che colle lenti sul naso continueranno a frugare nel codice vecchio e tarlato, e vi leggeranno fin quello che non v'è scritto.

Nella gente che ho raccozzata da varie parti d'Italia, ho messo un milanese per ogni dieci, e de' più ardenti patriotti, perchè possa col suo entusiasmo raddoppiar la forza a ciascuno. Così fosse possibile fare il medesimo anche co' tuoi, che tutti i colpi sarebbero infallibili allora.

ed io ti direi le gioiose parole che tutte bisbigliano le madri ai bambini, cogliendoti a fasci le rose. Ma tu non volesti. Il vagito tuo primo, o mia bimba, fu l’ultimo: suggella i tuoi labbri il silenzio: eterno, infinito. Schiudesti sul mondo l’ignara pupilla, o mia bimba, un sol attimo: che vide?...

, Zelmira, oggi starò teco: abbiamo a goderci il mezzogiorno sull'aia. I tuoi polli ci razzoleranno daccanto, e il vecchio barbone abbaier