United States or China ? Vote for the TOP Country of the Week !


Cítola, che fará fare a mia figliuola de' cítoli, dolente a me! PASQUELLA. Eh! non dite coteste parolacce! Che cos'è? non è Lelia? GHERARDO. Dico che gli è un maschio. PASQUELLA. Eh, non è vero! Che ne sapete voi? GHERARDO. L'ho veduto con questi occhi. PASQUELLA. Come? GHERARDO. Adosso alla mia figliuola, trist'a me! PASQUELLA. Eh! che dovevano scherzare! GHERARDO. È ben che scherzavano.

SAMIA. Non far, dico. Ségnati prima, Fessenio. FESSENIO. Deh! ' qua. SAMIA. ; ma vedi che in ciò sia tu piú muto che un pesce perché, se mai si risapesse, trist'a noi! FESSENIO. Nol pensare. ' qua. SAMIA. Leggi forte, che intenda anch'io. FESSENIO. «Ruffo a Fulvia salute. Lo spirito sapeva che di maschio era fatto femina Lidio tuo. Meco ne ha riso assai.

VIRGINIO. Oh figliuol mio! Trist'a me! Che nuove mi portate di lui? ove il lasciaste? ove morí? perché sète stato tanto ad avvisarmi? ammazzoronlo quei traditori, quei iudei, quei cani? Figliuol mio! Era quanto bene io avevo al mondo! O caro maestro mio, presto! Ditemelo: ve ne prego. PEDANTE. Non piangete, messer, di grazia. VIRGINIO. Oh Gherardo, genero mio!

Io non ebbi mai altro padre che Virginio altra madre che Giovanna. Voi mi parete una bestia. Che vi credete, forse, ch'io non abbi alcun per me? GHERARDO. Virginio, sai che dubito? che, per maninconia, non abbi a questa povera giovane dato volta il cervello. VIRGINIO. Trist'a me! ch'io me n'accorsi fino al principio, quando vidi che con poca pazienzia mi venne innanzi.