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Roma l'8 dicembre 1854 assunse tutto ad un tratto l'aspetto di Nicea. Due cento cinquantacinque vescovi e prelati, convocati da tutte le parti del mondo, un popolo di vecchi, un'assemblea di patriarchi dell'orbe cattolico, uomini simili a Matusalem e Noè, vi si erano radunati. Ovunque si andasse, ci si aggirava come tra apostoli, padri della Chiesa e papi risorti. In quelle stesse strade che pochi anni prima brulicavano delle bandiere tricolori della libert

Intanto imbrunisce. Il Corso s'è illuminato come per incanto. Il Corso, illuminato, ha veramente un aspetto fantastico. Candellieri, doppieri, lumi d'ogni forma e d'ogni grandezza risplendono sulle ringhiere dei terrazzini e sui davanzali delle finestre. A percorrere la strada in carrozza non si vede più terra, è tutto un fiume, a cui la strada non basta, e che straripa nei caffè, nelle piazze, nelle botteghe, negli atrii, nei vicoli. Questa immensa folla è rischiarata da migliaia di fiaccole. Drappelli di signore a due a due passano tenendo in mano dei cerini accesi, che rischiarano il loro petto coperto di coccarde, di sciarpe, di nastri tricolori. Sopra questo fiume di gente nuotano, sbattuti di qua e di l

Margherita si fece rossa rossa in viso e, naturalmente, non indovinò nulla. Allora l'involto fu aperto e comparve una splendida bambola tutta nastri tricolori, la cui vista strappò alla fanciulla un grido d'ammirazione. Oh! disse Fortunata lo zio t'ha portato una nuova Lilì! Il nome rimase e la bambola battezzata per la nuova Lilì strinse Margherita d'un nodo indissolubile allo zio Gasparo.

Vorrei dirvi qualche cosa delle aiuole di fiori, vere esposizioni orticole, di cui non si potrebbero immaginare le più splendide; ma qui c'è proprio da confondersi, tra i pelargonii dalle foglie tricolori, le araucarie imbricate, le creste di gallo sesquipedali, le jucche, le latanie, i bambù giganteschi, lo vigne nane sopraccariche di grappoli.

Non vidi mai, ve lo giuro, uno spettacolo simile; è impossibile immaginare nulla di più solenne e di più maraviglioso. Queste grandi piazze, queste fontane enormi, questi monumenti augusti, queste rovine, queste memorie, questa terra, questo nome di Roma, i bersaglieri, le bandiere tricolori, i prigionieri, il popolo, le grida, le musiche, quella secolare maest

Dalla scena che si presentò allora ai nostri occhi, un pittore avrebbe potuto prendere argomento per un bellissimo quadro ed un letterato per una magnifica descrizione. Una lunga fila di carabinieri e di questurini occupava tutto il lato del bastimento che era dicontro alla nostra cabina; più avanti il giudice d'istruzione colla ciarpa turchina, Bolis raggiante di contentezza, e un nuvolo di delegati e d'applicati di Pubblica Sicurezza che si davano un moto, un daffare indicibile, e si pavoneggiavano, esponendo al rispettabile pubblico ed all'inclita guarnigione le fasce tricolori che avevano a tracolla, come segno indiscutibile della loro autorit

Una folla di popolo accorsa per invaderlo è stata ricevuta a fucilate. Parecchi feriti furono ricoverati nelle case; fra gli altri un giovanetto che marciò quindici giorni coi soldati. Il popolo è furente. Si corre a chiamare i bersaglieri. Due battaglioni arrivano sulla piazza, ai piedi della scala. I pontifici, al primo vederli, cessano di tirare; ma restano in atto di resistere. Una specie di barricata di materasse è stata costrutta in alto. L'assalirla di viva forza potrebbe costar molte vittime; s'indugia, forse gli zuavi s'arrenderanno, si dice che hanno paura dell'ira popolare. Tutte le strade che circondano il Campidoglio sono piene di gente armata che sventola bandiere tricolori e canta inni patriottici. Intanto ai bersaglieri che attendono sulla piazza son portati in gran copia vini, liquori, sigari, biscotti. La moltitudine va crescendo, cresce lo strepito. Qualcuno, forse un parlamentario, è salito sul Campidoglio. Parecchi ufficiali lo seguono. La folla, dal basso, guarda con grande ansiet

Noi ridevamo, durante la messa, ci pareva di essere in un'immensa bandiera tricolore. Ad un tratto un rumore nell'aria: tre areoplani italiani tricolori! Che spettacolo. Gli ufficiali austriaci hanno una grande paura degli aeroplani nostri. Gridavano fuggendo: «Come! come! tutto organizzato! Questo è tradimento

-Non importa, è la stessa cosa. Alcuni notabili presero le redini del mio asino; le signore e le fanciulle, vestite di bianco e ornate di bende tricolori, circondarono mia moglie, e una di loro spiegò su lei un'ombrella di damasco e d'oro, l'ombrella del Viatico, e le colmarono il grembo di mazzi di fiori che ad ogni passo dell'asino cadevano a destra e a mancina e venivano surrogati da nuovi mazzi. Nel momento dell'ingresso in citt

«La guerra! sublime spettacolo nelle epopee di Omero e di Ossian! Quando nel 1859, il cannone degli invalidi annunziò alla Francia la grande battaglia, la grande vittoria di Solferino, tutta la nazione si scosse di entusiasmo. Le contrade pavesate di drappi tricolori, le luminarie, i fuochi di gioia salutarono il fausto avvenimento.