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E ’l buon maestro: «Questo cinghio sferza la colpa de la invidia, e però sono tratte d’amor le corde de la ferza. Lo fren vuol esser del contrario suono; credo che l’udirai, per mio avviso, prima che giunghi al passo del perdono. Ma ficca li occhi per l’aere ben fiso, e vedrai gente innanzi a noi sedersi, e ciascun è lungo la grotta assiso».

E prima che del tutto non si udisse per allungarsi, un'altra 'I' sono Oreste' passo` gridando, e anco non s'affisse. <<Oh!>>, diss'io, <<padre, che voci son queste?>>. E com'io domandai, ecco la terza dicendo: 'Amate da cui male aveste'. E 'l buon maestro: <<Questo cinghio sferza la colpa de la invidia, e pero` sono tratte d'amor le corde de la ferza.

VII. Quando il debito di cottimo preso sopra di se il signor Giovanni Andrea Negri non sia stato da lui soddisfatto con il ricavare dalla tansa di 3 p. %, el qual nel principio della sua carica in anno uno e mezzo gli è capitato a quelle scale 17 navi, oltrecchè dovea riscuotere il cottimo e tansa della nave san Giovanni Battista, che sotto di me partì per Venezia senza tratte, verranno li creditori in Tripoli, con li quali et con li deputati si potr

110 Martano disegnò torre il destriero, i panni e l'arme che Grifon s'ha tratte; e andare inanzi al re pel cavalliero che tante pruove avea giostrando fatte. L'effetto ne seguì, fatto il pensiero: tolle il destrier più candido che latte, scudo e cimiero ed arme e sopraveste, e tutte di Grifon l'insegne veste.

Le sue Storie Fiorentine non s'alzano troppo come metodo e concetto sulle cronache donde sono tratte, non iniziano critica, non hanno principio filosofico, non intendimenti elevati. Tutti i difetti e i pregi artistici del Macchiavelli vi si accoppiano con troppo maggiore prevalenza dei primi.

Il lungo periodo d'esistenza passiva e monotona da lei condotta, che aveva cicatrizzato delle ferite, cancellato dolci emozioni.... in quell'istante era scomparso.... E Marco intanto? A che pensava?... Quali deduzioni aveva tratte dal segreto rivelatogli?... Una sola, che Camilla doveva saper tutto.... Dopo la visita di Marco, l'animo di Gabriella si era per così dire rinnovato.

Riprendono le scuri, le seghe, le cazzuole; raccomandano alla moglie di riporre le armi tratte fuori, di far dire le orazioni ai puttini, di avere scodellata la zuppa per quando suona la zavatara (così, dal podest

Se fosse stato lor volere intero, come tenne Lorenzo in su la grada, e fece Muzio a la sua man severo, così l’avria ripinte per la strada ond’ eran tratte, come fuoro sciolte; ma così salda voglia è troppo rada. E per queste parole, se ricolte l’hai come dei, è l’argomento casso che t’avria fatto noia ancor più volte.

Questo nemico e' lo aveva sentito, quasi lo aveva veduto. Alcune frecciate, accortamente tratte, avevano colto nel segno, e l'interno struggitore avea dato cenno della sua assidua presenza.

Del Ribera, che noi conosciamo sotto il nome di Spagnoletto, v'è tanti quadri da formarne un Museo; la maggior parte figure di santi, di grandezza naturale; un Martirio di San Bartolommeo di più figure, e un Prometeo colossale incatenato a uno scoglio. Altri quadri di lui si trovano in altri Musei, all'Escurial, nelle chiese, chè fu artista fecondissimo e operosissimo, come quasi tutti gli artisti spagnuoli. Veduto un quadro suo, si riconoscono, al primo colpo d'occhio, tutti gli altri; e non è mestieri di aver un occhio esperto. Son vecchi santi estenuati, con teste calve, nude, sulle quali si contan le vene; occhi pesti, guancie scarne, fronti raggrinzite, petti infossati che lascian vedere le costole; braccia, mani che non hanno che pelle ed ossa; corpi rifiniti, disfatti, vestiti di cenci, gialli del giallo smorto de' cadaveri, piagati sconciamente, sconciamente sanguinosi; son carcasse che paion tratte allora dalla bara, portanti nel viso l'impronta di tutti gli spasimi delle malattie, della tortura, della fame, dell'insonnia; figure di tavole anatomiche sulle quali potete studiare tutti i segreti dell'organismo umano. Ammirabili, , per ardimento di disegno, per vigore di colorito e per gli altri mille pregi che procacciarono al Ribera la fama di potentissimo pittore; ma l'arte vera e grande ah! non è quella. In quei visi non è quel lume celeste, quell'immortal raggio dell'alma che rivela col sublime dolore le speranze sublimi, gl'intimi lampi e i desiderii immensi; quel lume che distrae l'occhio dalla piaga, e leva il pensiero al cielo; non v'è che il dolor crudo che mette ribrezzo e terrore; non v'è che la stanchezza della vita e il presentimento della morte; non v'è che la vita umana che fugge, senza il riflesso di quella immortale che giunge. Non v'è uno di quei Santi di cui si ricordi l'immagine con amore; si guardano, e si sente freddo al cuore, ma il cuore non batte; il Ribera non amava. Eppure nel percorrere le sale del Museo, per quanto fosse vivo il sentimento quasi di ripugnanza che molti di quei quadri m'ispiravano, bisognava che li guardassi, e non ne potevo staccar gli occhi, tanta è la forza attrattiva del vero, anche spiacente; e tanto son veri i quadri del Ribera! Quei visi li riconoscevo, li avevo visti negli ospedali, nelle stanze mortuarie, dietro le porte delle chiese; son visi di accattoni, di moribondi, di condannati a morte, che mi si parano dinanzi di notte, oggi ancora, percorrendo una strada deserta, passando accanto a un cimitero, salendo su per una scala ignota. Ve n'è alcuni che non si posson guardare; un eremita, nudo, steso in terra, che pare uno scheletro colla pelle; un vecchio santo, al quale la pelle consunta d