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Gervasio rimasto fra gli ultimi sulla breccia fu ferito alla mano destra e Stefano ebbe una gamba traforata da una palla; e passarono gli ultimi tempi dell’assedio all’ambulanza. Finito l’ultimo pane nero, e l’ultima carica di cannone, Venezia dovette cedere senza esser vinta. Al momento della capitolazione i due fratelli erano ancora convalescenti.

Passato per tante mani nel corso de' secoli, rabberciato le tante volte, non mai riedificato dalle fondamenta, notevole pe' suoi muri da levante e da mezzogiorno, che sono ancora i vecchi bastioni di mille e più anni addietro, e pe' suoi ripiani più alti che mal dissimulano il mastio della ròcca, il monastero di San Silvestro serba tuttavia l'aspetto d'un antico castello, murato a difesa delle case circostanti, a rifugio de' loro abitatori da una scorreria di Saraceni. E mezzo monastico e mezzo militare, era nel 1857 un assai triste soggiorno, con tutta la sua felice postura, l'ampiezza de' cortili, l'allegria dei loggiati, dei terrazzi e di un orto pensile sorretto dai bastioni anzidetti, sul cui ciglio si mutava in altana, munita, giusta il costume, de' suoi ripari di lavagna traforata. L

«Anche i baffiAnche i baffi, e di più aveva cessato di essere avaro, eh! Dio guardi! il denaro, dalle sue mani usciva a pugni: aveva proprio la palma traforata, e non figuratevi gi

Per quello ! Ci avrei.... Che cosa? Te ne rammenti di quella bella borsa di seta rossa traforata che mi regalò la zia, anno, per ceppo? È una gran bella borsa! È vero. Ma cosa vuoi che ne faccia il tuo fratellino? Egli non ha denari, potrebbe quindi adoprarla. Anche tu, appena la ricevesti, corresti subito a buttarla nel fondo del cassettone.

Il farmacista leggeva il suo giornale seduto presso il braciere coperto da una gran campana di latta gialla traforata intorno a ghirigori, gli occhiali sulla punta acuminata del lungo naso, il solito berretto a lunga visiera in capo. Due garzoni si annoiavano colle mani in tasca ad aspettar gli avventori.

«Ma lo sposochiese una di quelle dame. «O che modo è questo di farsi aspettaresclamò Bianca, battendo dalla stizza l'ammattonato col piede, che fu visto in quell'atto, chiuso in un scarperotto di raso bianco, stretto fin sopra la noce, da un intreccio di cordelline di seta, le quali si scernevano sulla calza, traforata e di sottilissima fattura.

Dall'altra parte della sala d'ingresso non c'era altro che l'uscio del salottino, malinconica stanza, che è sempre la stessa ed egualmente arredata in tutte le case di modesta fortuna, col suo canapè barocco, fasciato di lana a rabeschi, il tavolincino ovale poggiato su d'una gamba sola davanti al canapè; il piccolo tappeto da piedi tra l'uno e l'altro; quattro sedie a bracciuoli e una poltroncina; quattro battaglie litografate del '48, con la cornice dorata da tanto al palmo; le cortine di mussolina bianca traforata a fogliami, rialzate da due borchie d'ottone sui lati; finalmente un albo con venticinque ritratti, che il visitatore si crede in obbligo di sfogliare, osservando i mezzo svaniti gruppi di famiglia, la sposina in piedi, che posa una mano sulla spalla del marito comodamente seduto, i due amici in maniche di camicia, che fanno le viste di trincare alla salute della macchina fotografica, la balia con l'erede presuntivo sulle braccia, e via discorrendo.

I pilastri sono coperti di ghirlande e di rabeschi; i muri, ornati d'una profusione di bassorilievi, con enormi scudi dalle armi di Castiglia e d'Aragona, aquile, chimere, animali araldici, fogliami, iscrizioni emblematiche; la tribuna, traforata e scolpita con ricca eleganza, gira tutto intorno; il coro è sostenuto da un arco arditissimo; il colore della pietra è grigio chiaro, e ogni cosa è ammirabilmente finito ed intatto, come se la chiesa fosse stata fabbricata pochi anni prima, invece che sul finire del secolo decimoquinto.