United States or Eritrea ? Vote for the TOP Country of the Week !


Verso le sei pomeridiane di quello stesso giorno, quando stavo per uscire dall'albergo, il dottor Topler entrò da me. Eccomi diss'egli. Non lo attendevo e non avevo ancora pensato bene il modo d'incominciare la mia confessione. Vedendomi perplesso, Topler aggrottò le ciglia, prese quell'aria grave che molti prendono in ciascuna parta del mondo, quando temono si chieda loro del denaro.

Restava Violet. Un lampo sincero degli occhi suoi mi disse: evitate questa commedia! Ma era troppo tardi. Il signor * ripetè Topler coscienziosamente miss Yves. Io salutai e Violet non potè a meno di piegare un poco il capo. Per fortuna il treno entrava allora in una lunga galleria ch'è tra Pappenheim e Dollnstein; nessuno badò più a noi.

Violet desiderò sedere un poco e poi si ripose in cammino appoggiandosi alle sorelle von Dobra. Non diceva cosa si sentisse, ma aveva bisogno di fermarsi a ogni due passi. La signora Treuberg disse piano al vecchio Topler che sarebbe stato bene far salire un medico al Parkhaus. Topler alzò gli occhi al cielo.

Quando ricomparve aveva una faccia piuttosto dispettosa che triste. Qualchecosa di male? diss'io. Oh no no, eine alte Geschichte, storie solite. Si tacque entrambi un poco, e poi Topler mi lasciò finalmente andare. Prima di ritornare all'albergo passai sotto le finestre illuminate di casa Treuberg, e guardai lungamente la porta dove avevo oramai deciso di entrare all'indomani.

Topler seniore non comprendeva gli scrupoli di suo fratello e lo guardò, attonito. Se si tratta diss'io dei precedenti di famiglia, parli pure, li conosco. Poichè lo sa riprese il dottor Stephan guardando ancora il fratello, come per giustificarsi con gli occhi poichè lo sa, lo dico. Appunto. Specialmente considerando i precedenti di famiglia.

Lasci stare, lasci stare, non posso aver detto questo brontolò Topler come stizzito da un ricordo molesto, e stette ancora alquanto con la testa in mano. Io sono come un padre per mio fratello diss'egli con voce commossa. Io non ho che lui, ed egli, povero ragazzo, lo vede bene, s'immagina di avere Dio sa cosa, ma in fin de' conti non ha che me.

È solo nell'immortale pensiero umano che la bellezza e la giovinezza della natura diventano pure immortali. Se chiudo gli occhi vedo vivo in me il fiorellino bianco quale Topler seniore e il signor Treuberg me lo fecero osservare nelle prime frescure dei faggi.

Mentre Topler seniore mi guidava a consegnar il mio bagaglio all'omnibus, udii la dolce voce, ancora più fioca del solito, dire qualche cosa che suscitava proteste e lamenti, specialmente della signorina Luise. Pareva che miss Yves proponesse di rinunciare alla colazione nel bosco, che temesse del tempo o che fosse stanca.

Lei non domanderebbe questo ad un amico? Credo risposi che Le dirò perchè sono venuto ad Eichstätt, ma non adesso. Il dottor Topler si piantò, come un quadrupede curioso, su i due piedi, la canna e l'ombrello, torcendo in su il viso a guardarmi senza dir nulla; e riprese la via.

Ma non vede? mi rispose incollerito come se l'avessi offeso. Non s'è accorto? Non ha osservato? Non capisce che non può camminare? E mio fratello la vuole sposare per forza! Non gli dice stupido? Oh no! esclamai. Come, no? gridò Topler. Come, no, se lei sposerebbe me più volentieri di lui? Non potei a meno di sorridere. È sicuro riprese l'altro.