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Dunque fu deciso che prenderebbero un impresario. Dopo molte titubanze, incerti tra il piccolo genovese bruno che li aveva seguìti per tutto il Continente e il grande impresario di Parigi che si era offerto telegraficamente una volta sola, decisero finalmente in favore di un simpatico uomo biondo che avevano conosciuto a Vienna, d'apparenza seria e onesta, e che aveva promesso loro delle cose mirabolanti. Gli telegrafarono subito; gi

Ma alle titubanze accennate s'aggiungevano le divisioni inerenti ad ogni federazione e fomentate dalle monarchie, ch'esercitavano influenza sopra un Cantone o sull'altro, la Prussia su Neuchâtel, l'Austria sui tre piccoli Cantoni, la Francia pel contatto dell'ambasciata, su Berna.

Queste cose ch'io dico, e le molte che taccio, si fanno meglio palesi in due forme dell'arte antica, nella scoltura e nella architettura. Il marmo non ha mollezze abbandoni; può concedersi alle curve, graziose nella loro medesima sicurezza, ma si nega recisamente alle cascaggini, alle titubanze, ai galleggiamenti nel vuoto.

Ella deliberò di lasciare senz'indugio la casa De Emma e annunzio a tavola il suo divisamento senza preamboli, senza mezze confidenze, senza misteriose titubanze a tutti due i suoi ospiti insieme: disse che Mansueta l'aveva invitata a passare qualche tempo con lei e che intendeva recarsi a Sulzena l'indomani, così senz'altro. Poi, con singolare tristezza, sorridendo, mutò discorso risparmiando al dottore l'imprudente ingenuit

Abbandonare Cristina vigliaccamente, dopo di averla disonorata; gettarla in balìa ai suoi nemici, nella miseria, nella disperazione; o svestire quell'abito, spezzare il giuramento: spretarsi, insomma, e sposare Cristina. Non vedeva altra uscita da quel ginepraio. Che schianto! che angoscia! che tormenti! Egli avrebbe dovuto decidere prontamente. Si irritava con se stesso di quelle titubanze.

Allora a poco a poco allo stupore, al murmure incerto, alle titubanze successe un giubilo senza limiti, un coro di esaltazioni clamorose, un fanatismo d’adorazione. Anna, in ginocchio, ancora assorta nel rapimento del miracolo, non aveva forse conscienza di quel che in torno avveniva. Ma quando i cantici con una maggior veemenza furono ripresi, ella cantò.

Tanto è vero, che disse la cosa senza titubanze, anzi con certi guizzi di gioia negli occhi e certi sorrisi beati, che dicevano chiaro e tondo come egli non avesse sentimento che per accogliere la sua contentezza.

Ma la seduzione era irresistibile; il bisogno d'affetto, la sete dell'amore si erano in lui subitamente sviluppati e fatti impellenti; e ad un tratto egli si era abbandonato a quella dolcezza nuova, rifacendosi delle sue titubanze e delle sue esitazioni con quell'impeto che era da prevedersi.

Quell'occhiata ha un significato, ed il giovine lo comprende. Ma che importa? Non è più ora di calcoli, di ritegni, di titubanze; ha perduto molto, troppo, perder