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Cristina! gridò forte l'usciere dall'altra camera; Cristina! Nessuno gli rispose. Senti, bambina mia, tu ora mi fai felice, ma asciuga le tue lagrime; se vuoi proprio, se mi saprai aspettare, io ti farò mia; vuoi? , voglio. Allora dammi un bacio; e speriamo insieme. Cristina diede il bacio senza titubanza.

Lo incomoderebbe la titubanza di Ercole al bivio tra i due opposti inviti di Aretea e di Edonide. Valendosi della sua forza, taglia e non scioglie il nodo gordiano. «Questa causa gronda da ogni lato di umano sangue!

Tornò, si lasciò condurre dal vecchio Cresti fino al Pioppino; ma sul punto di scendere a Villa Serena provava ancora qualche titubanza e una specie di sgomento, quale proverebbe un attore sul punto di uscire sulla scena a recitare una parte che non sa troppo bene. Allora ci andremo domani aveva detto e promesso; ma la notte prima non potò quasi dormire.

I marcati e severi lineamenti del volto del Castellano si fecero più oscuri e indegnati, quasi rimproverasse a se stesso quelle imprudenti rivelazioni dell'animo suo, che l'incertezza e il pentimento d'una perduta occasione agitavano; ma ciò non fu che un lampo, e tale che non se ne avvidero i suoi Capitani medesimi, i quali si stavano pensando tra loro stessi con istupore al significato di que' suoi detti che non sapevano comprendere, poichè erano i primi usciti dalla sua bocca che indicavano titubanza, e davano sospetto in lui di timore.

Loredana fece un gesto per allontanarlo, e insistette: Veramente, Flopi, non ti hanno mai parlato di matrimonio, non vogliono che ti sposi? Ma no; sono tue fantasie queste! ripetè Filippo. Sei pronto a giurarmelo? Te lo giuro.... Sei pronto a darmi la tua parola d'onore? Filippo ebbe un attimo di titubanza; ma ormai non poteva più retrocedere. Ti do la mia parola d'onore! disse.

Il giorno in cui Loreta Lambertenghi entrò per la prima volta nel palazzo dei Polverari, edificio bruno e melanconico, posto in una delle più quiete strade di Verona, e che un vecchio domestico, tutto curvo nella sua livrea, la guidò silenziosamente attraverso a una fila di sale spaziose, dalle pitture antiche, dagli arredi severi, dove i passi risonavano forte sul lucido terrazzo, sino alla stanza in cui la padrona di casa la stava attendendo, ella ebbe una inesplicabile sensazione di orgasmo come se, emanando da quelle pareti scure, da quelle pitture tetre, dall'aspetto desolato di tutta quella casa, una superstiziosa titubanza si fosse repentinamente impadronita di lei.

Attilio quella sera aveva osservato il barcheggiare dello scherano, lo aveva riconosciuto per manutengolo di qualche pezzo grosso, e l'occhio suo penetrante, dallo indietreggiare, dalla titubanza e dall'irresoluto contegno di lui, istintivamente aveva augurato male per la sorte della bella fanciulla.

Silvia fu la prima a rompere il silenzio, dimandando con titubanza a Giulia: "E Manlio, ove l'avete lasciato?". "Manlio, ripose la bella inglese ; trovasi col Solitario e l'ho lasciato in florida salute colla promessa di recargli presto notizie vostre". "E qual è l'opinione del Solitario circa alle cose di Roma?" chiese Attilio.

Egli rimane in piedi appoggiandosi con la schiena al pianoforte, vicino a lei, così da dominarla con lo sguardo. Dopo un attimo d'attesa, con voce bassa, calmo e reciso. Tu inganni tuo marito. Hai un amante. NICOLETTA sorge in piedi, fremente, ma con uno sforzo si domina e fissa RAIMONDO. Neghi? Ha un attimo di titubanza. Poi, in tono secco, quasi di sfida. No!!

E finisce qui? dimandò maliziosamente Ginevra, alla cui perspicacia non era sfuggita la titubanza del narratore, certe occhiate ch'egli andava tratto tratto gettando, a mo' di chiosa, all'amico Aloise. Finisce qui, marchesa; rispose Enrico. Non mi piace. Pure, è storia pretta. Mi date licenza di non crederlo?