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In casa mia son sempre stata il frugolo, il cucco, la bambolina, il tesoretto di tutti, specialmente del babbo e dei fratelli che mi vogliono bene, anche quando mi tormentano per la mia erre mozza, che a me pare così bella e aristocratica. Enrico suol dire che mi vuoi bene più. che al suo Flick e non è poco, perchè il suo Flick mangia con lui nel medesimo piatto e dorme nel suo letto.

L'altro teneva le pupille intente senza trar fiato, assorto nelle belle fantasie che quelle parole e quei denari sviluppavano nel suo cervello, come in quello di una fanciulla le prime lusinghe di chi le parli d'amore. Poi, strette le labbra e scotendo il capo, esclamava: Campare da vivo e ben avere da morto, è pur bella cosa: non dice male, no, costui». Poi si tornava a tacere, a pensare; onde il soldato, che s'accorse di far breccia, rincalzava così: Ma fai bene: sta a cotesto pane: chè, chi non sa ghermirla, non la merita. Mi ero figurato che a cinquanta di questi, guadagnati in grazia di Dio, tu non dovessi torcer il grifo. Tal sia di te. Questo tesoretto non mi mancher

Il buon villano, per dirla con un'espressione volgare, s'era aperte le quattro vene, affine di mantenere alla capitale il figliuolo a studiare ed a farvi buona figura. Tommaso aveva capito fin da principio che le apparenze sono tutto nel mondo, e che per farsi strada conveniva vestire e spendere come uomo che ha del superfluo. Il tesoretto delle economie di Matteo sminuiva con una rapidit

A vedersi partire di mano il suo caro tesoretto; a dover abbandonare il diletto orto che amava con quell'amore tenace, appassionato dei villani per la terra, che tutti sanno; a lasciare il paesello natale dove aveva sperato di vivere e dormir, morto, in pace; a veder fatta incerta la sua esistenza e forse travagliosa la sua vecchiaia: Matteo non aveva ancora sofferto mai tanto quanto in quel momento.

Infatti la giovinetta, ingarzullita dei bei zecchini del marinaro, gli si era gettata addosso con impeto; e questi, abbottonatosi la sarga per meglio assicurare il suo tesoretto dalle rapaci mani della sua fidanzata, si era sciolta la larga fascia rossa che gli cingeva i lombi e, postala al collo dell'amante, glielo stringeva fino quasi a soffocarla, mentre questa colle mani lo frugava per trovar l'oro. Nella rapidit

Oh mamma, mamma gridò la piccina battendo le mani. Tesoretto mio! proruppe Fortunata piegandosi sopra di lei. Starò sempre sempre con te. Margherita le cinse il collo con le sue braccia nude e la coperse di baci che non volevano più finire. Ancora, ancora! diceva la povera donna. Le pareva che quei baci scancellassero l'onta degli altri che, poco prima, ell'aveva ricevuti... per isbaglio.

Per la bimba pareva tutto ciò un tesoretto, e un tesoretto, certo, doveva sembrare anche a Menico. Ma la Rosalia aveva spiata la bambinaia quando stava disponendo le sue robuccie; aspettò appunto che andasse per abbigliare la mamma, entrò nella soffitta, si spinse sotto la cuccia, tirò fuori la scatola, e portò via ogni cosa.