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Unde corrivi per lo fiume delle delizie e stati del mondo con la propria volontá, seguitando la fragile carne e le molestie e temptazioni del dimonio. Il quale dimonio con la vela della tua propria volontá t'ha menato per la via di socto, la quale è uno fiume corrente; unde t'ha condocto con lui insieme a l'etterna dannazione.

E cosí diviene de l'anima prima che venga a lo stato perfecto: el dimonio, perché gli pare tiepida, v'entra dentro con molte diverse temptazioni; ma, essendovi ponto di cognoscimento e di calore e dispiacimento della colpa, resiste, legando la volontá, che non consenta, col legame de l'odio del peccato e amore della virtú.

Quasi lo' dica el dimonio: «Chi ha sete de l'acqua morta venga a me, ché io ne gli darò». De la utilitá de le temptazioni, e come ogni anima ne la extremitá de la morte vede e gusta el luogo suo, prima che essa anima sia separata dal corpo, cioè o pena o gloria che debba ricevere. Egli è facto giustiziere mio dalla mia giustizia per tormentare l'anime che miserabilmente hanno offeso me.

Stanno ne l'acqua delle molte tribolazioni e temptazioni, e non lo' nuoce perché stanno ataccati al tralcio de l'affocato desiderio. Questo gode d'ogni cosa, e non è facto giudice de' servi miei di veruna creatura che abbi in ragione; anco gode d'ogni stato e d'ogni modo che vede, dicendo: Grazia sia a te Padre etterno, che nella Casa tua ha molte mansioni.

che ne cade in amaritudine, e parle essere intro lo 'nferno, sentendosi levata dal dilecto e sentendo le molestie delle molte temptazioni.

Bene avete dunque ragione di confortarvi con la doctrina del dolce e amoroso Verbo, unigenito mio Figliuolo, nel tempo delle molte molestie e pene, adversitá e temptazioni dagli uomini e dal demonio, poi che aumentano la virtú e fanvi giognere a la grande perfeczione. Come quelli, che desiderano le lagrime degli occhi e non le possono avere, hanno quelle del fuoco.

Ella è l'arme la quale voi ponete nelle mani del dimonio, e drictamente è uno coltello col quale egli vi percuote e con esso v'ucide. Ma se l'uomo non questo coltello della volontá sua nelle mani del dimonio, cioè che egli consenta a le temptazioni e molestie sue, giamai non sará offeso di colpa di peccato per veruna temptazione.

Se Io lo' do pena da parte delle dimonia, permectendo lo' le molte temptazioni per provarli nella virtú, come Io ti dixi di sopra, essi resistono con la volontá, la quale hanno fortificata in me, umiliandosi e reputandosi indegni della pace e quiete della mente e reputandosi degni della pena. E cosí passano con allegrezza e cognoscimento di loro senza pena affliggitiva.

Essi gli aumentano exercitandoli in virtú con molte molestie e temptazioni in diversi modi: facendo fare ingiuria l'uno a l'altro, e tòllare le cose l'uno dell'altro non solamente per le cose o per la ingiuria, ma per privarli della caritá. Credendo privare i servi miei, ed essi gli fortificano, provando in loro la virtú della pazienzia, fortezza e perseveranzia.

Le dimonia dánno tenebre di quelle che hanno per loro, e ministrano crociati tormenti; sottraggono l'anime dalla grazia con molte molestie e temptazioni, per reducerle a la colpa del peccato mortale, ingegnandosi di farne quello che essi possono: bene che neuno peccato possa cadere ne l'anima piú che essa voglia; ma essi ne fanno quel che possono.