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Diresse menti e cuori, illuminò coscienze, temprò caratteri, formò energie di battaglia: fu ascoltato, seguìto, venerato, benedetto. Meschine ragioni di parte tolsero a lui la cattedra che l’autorit

Ma la vita fu pronta a mostrarsi, se non in quelle vene, in que’ muscoli delicati, imperocchè la castellana, vedendo l’atto inusitato, fe’ per ritrarre la mano. Morello la rattenne, e, baciandole il sommo delle dita, temprò l’atto con queste cortesi parole:

E l'adorò, recandogli Un impero a tributo; E, ad eternarlo, complici Ebbe Tacito e Bruto; E quando ei cadde, vittima Di vendetta gloriosa, Gli suggerì la posa In cui dovea morir. Sovra il suo corpo esangue S'abbandonò piangendo; E si temprò all'incudine D'uno spasimo orrendo... Poi surse, e avea nell'occhio Sguardi così possenti Che n'arsero le menti Nei secoli avvenir,

E salutando modestamente, lasciò lei che non mosse; discese le scale, uscì dalla palazzina, e aprendo il petto a quell'aria pura del mattino, non più respirata da lunga pezza, temprò un poco quella sorta di sgomento in cui era caduto. «O bei colli sclamò patria mia dell'avvenire, io vorrei baciare ogni vostra zolla! Ma essa..., che dir

Gabriele strinse tra le braccia Falco bollente d'ira a quell'imprecare della vecchia, e tal atto dell'affettuoso giovine gli temprò lo sdegno, per cui appena il rimbombo della rauca e stridente voce d'Imazza svanì per quell'antro, il fiero Montanaro, fatto mite e calmo, guardolla con occhio di disprezzo e piet

Or dunque piú alto e non basso adora, ché l'esser mio fu solo in tuo servigio. Mira come ascendendo passo passo, senza mai far in lunga via dimora, di miei cavalli tempro 'l vestigio, che l'ampia rota, ove tornando passo, non unqua vario e lasso, finir a la prescritta meta deggio.

Forse spargete la mia voce a i venti, sonvi a cor le mie vergogne e l'onte, Perchè tempro con voi soavi accenti? so gridar? le minaccie ho pronte? Ah Persefone ria, non ti rammenti Quando a te col mio dir cangio la fronte? E che, se forte a scongiurarlo prendo, Costringo al mio voler l'Erebo orrendo?

88 Sobrin radoppia il colpo, e di riverso gli mena, e se gli crede il capo torre; ma lo vieta l'acciar lucido e terso, che temprò gi

Poi, mettendo ogni sua possa a frenarsi, guardò pietosamente la contessa e temprò la voce più dolcemente che gli venisse fatto, per dirle: Matilde, mi amate voi sempre? Stiamo a vedere che gli è tutto qui quello che avete a dirmi di grave. Perchè questa domanda, di grazia?

Mentre gioconda e consolata appieno Volgea la vita in dilettevol sorte, Grave spavento contristolle il seno Oltraggiando ad ogn'or tanto il consorte; Ma breve fu, ch'ella temprò veneno, E glielo porse, e lo condusse a morte; Femmina al mondo d'ardimenti egregi E degna che fra noi sempre si pregi.